Airbnb, accordo con Agenzia delle Entrate: verserà 576 milioni di euro e sarà sostituto d’imposta

- di: Barbara Bizzarri
 

Airbnb, colosso statunitense degli affitti brevi, ha sottoscritto un accordo con il Fisco italiano riguardo la ritenuta sui redditi degli host non professionali derivanti da locazioni brevi, ovvero, la cosiddetta cedolare secca, in relazione agli anni fiscali dal 2017 al 2021, per un pagamento complessivo di 576 milioni di euro. Più specificatamente, la somma pagata da Airbnb Ireland Unlimited Company è composta da 353 milioni per le ritenute dovute e non versate, 174 milioni a titolo di sanzioni amministrative per le violazioni commesse e 49 milioni di interessi.

Airbnb, accordo con Agenzia delle Entrate: verserà 576 milioni di euro e sarà sostituto d’imposta

Il mese scorso, l’azienda era stata oggetto di un sequestro per 779 milioni di euro da parte della Procura di Milano proprio per il periodo 2017-2021: era contestata la mancata applicazione del decreto entrato in vigore nel 2015 e che imponeva alla piattaforma di affitti brevi di trattenere la cedolare secca al 21% sugli affitti.

Contro il provvedimento, l’azienda aveva presentato ricorsi in Italia e in Europa, tutti puntualmente respinti. Ora, Airbnb ha dichiarato che non cercherà di recuperare dagli host le ritenute fiscali per questo periodo, e intende proseguire un "confronto costruttivo con le autorità" per quanto riguarda il periodo 2022-2023: "l'Italia è un mercato importante per Airbnb e l'accordo di oggi significa che possiamo concentrarci nella continuazione della nostra collaborazione con le autorità italiane in materia di tasse, regole per le locazioni brevi e turismo sostenibile, a vantaggio degli host e degli ospiti".

Airbnb spiega anche di avere migliaia di host in Italia e che oltre tre quarti di loro hanno solamente un annuncio; l'host tipico ha guadagnato l'anno scorso poco più di 3,500 euro. Circa due terzi (59%) ha dichiarato che i proventi realizzati consente di arrivare a fine mese, e il 15% afferma di lavorare nella sanità, nell'educazione o per la Pubblica Amministrazione.

"Abbiamo accolto con favore questa proposta normativa e ci stiamo preparando ad adempiere, con l'introduzione di un meccanismo di trattenuta e versamento delle imposte sui redditi degli host rilevanti all'Agenzia delle Entrate", afferma Airbnb, ricordando che il Governo italiano ha presentato a ottobre la Legge di Bilancio per il 2024 in cui è previsto che le piattaforme dovrebbero effettuare in futuro la ritenuta delle imposte sul reddito degli host non professionali in Italia. Airbnb sta inoltre lavorando per conformarsi a DAC7, la normativa quadro europea sulla trasmissione dei dati fiscali da parte delle piattaforme digitali. La società sostiene di aver già informato gli host italiani delle conseguenze di questi cambiamenti sulle loro attività e annunciano che continueranno a chiedere loro le informazioni previste da DAC7 prima che vengano condivise con l'Autorità fiscale in Irlanda, dove Airbnb Ireland ha la propria sede, nel gennaio 2024, e successivamente all'Agenzia delle Entrate.

Airbnb ha ribadito, inoltre, di accogliere "con favore i progressi in materia di regole per gli affitti brevi, compresa la creazione di un sistema di registrazione nazionale in Italia e il quadro europeo di condivisione dei dati. Questi progressi renderanno più semplice per i centri storici, come quelli di Venezia e Firenze, comprendere chi ospita e quanto a lungo, consentendo di sviluppare politiche pubbliche proporzionate al fenomeno".

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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