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Agricoltura, l'Italia al primo posto nella UE: valore aggiunto di 42,4 miliardi secondo l'Istat

- di: Sveva Faedda
 
Agricoltura, l'Italia al primo posto nella UE: valore aggiunto di 42,4 miliardi secondo l'Istat

L'Italia si conferma leader europeo nel settore agricolo con un valore aggiunto di 42,4 miliardi di euro nel 2024, secondo la stima preliminare dei conti economici dell’agricoltura diffusa dall’Istat. Il Paese si posiziona al primo posto nella UE27, superando la Spagna (39,5 miliardi), la Francia (35,1 miliardi) e la Germania (31,9 miliardi). Questo risultato testimonia la solidità del comparto agricolo italiano, che continua a rappresentare un pilastro fondamentale per l’economia nazionale, contribuendo in maniera significativa al PIL e alla bilancia commerciale del Paese.

Agricoltura, l'Italia al primo posto nella UE: valore aggiunto di 42,4 miliardi secondo l'Istat

Nonostante le difficoltà legate ai cambiamenti climatici, all’aumento dei costi di produzione e alle sfide della concorrenza globale, il settore ha mostrato una notevole resilienza. L’export agroalimentare si conferma uno dei principali motori di crescita, con prodotti di punta come il vino, l’olio d’oliva e l’ortofrutta che continuano a conquistare i mercati internazionali, consolidando l’eccellenza del Made in Italy. Le produzioni biologiche e sostenibili stanno registrando un incremento significativo, rispondendo alla crescente domanda di consumatori sempre più attenti alla qualità e alla tracciabilità dei prodotti.

Il rapporto Istat evidenzia come l’agricoltura italiana stia attraversando un processo di trasformazione, con un progressivo orientamento verso l’innovazione e la digitalizzazione. L’adozione di tecnologie avanzate, come l’agricoltura di precisione, sta permettendo alle aziende di ottimizzare le risorse, ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza produttiva. Inoltre, il sostegno fornito dai fondi della Politica Agricola Comune (PAC) ha favorito la modernizzazione delle imprese agricole, incentivando la sostenibilità e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Tuttavia, permangono criticità legate alla riduzione della produttività in alcune aree del Paese, specialmente a causa della siccità e di eventi climatici estremi che hanno messo a dura prova molte aziende agricole. Il settore si trova anche ad affrontare le difficoltà legate alla carenza di manodopera specializzata e ai costi elevati dell’energia e delle materie prime, che rischiano di incidere sulla competitività delle imprese italiane rispetto ai concorrenti europei ed extraeuropei.

Dal punto di vista territoriale, le regioni settentrionali come Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto continuano a trainare la crescita del settore, grazie alla presenza di aziende strutturate e ad alta capacità innovativa. Al Sud, invece, si registra una crescita più lenta, sebbene alcune aree, come la Puglia e la Sicilia, stiano puntando sempre di più sulla qualità e sulla valorizzazione dei prodotti tipici locali per rilanciare l’economia agricola.

Un altro aspetto fondamentale per il futuro dell’agricoltura italiana è la transizione ecologica. Le imprese agricole stanno progressivamente adottando modelli di produzione più sostenibili, riducendo l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici e investendo nella gestione responsabile delle risorse idriche. Il biologico, in particolare, ha registrato una crescita significativa, con l’Italia che si posiziona tra i leader europei per superficie coltivata con metodi biologici e per numero di aziende certificate.

Il settore agricolo si conferma quindi un elemento strategico per l’Italia, non solo in termini economici, ma anche dal punto di vista sociale e ambientale. La filiera agroalimentare impiega milioni di lavoratori, offrendo opportunità di impiego sia nelle aziende agricole tradizionali sia nelle nuove start-up del settore, che stanno introducendo modelli di business innovativi basati su sostenibilità e tecnologia.

Gli esperti sottolineano la necessità di politiche di supporto mirate per rafforzare la competitività delle aziende italiane e per promuovere il ricambio generazionale, incoraggiando i giovani ad investire nel settore agricolo. L’accesso al credito e la semplificazione burocratica sono elementi chiave per sostenere il comparto e consentirgli di affrontare le sfide future con maggiore sicurezza.

In un contesto economico in continua evoluzione, l’agricoltura italiana si conferma un’eccellenza a livello europeo e mondiale, capace di coniugare tradizione e innovazione per affrontare le sfide del futuro con successo.

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