Turismo, Ue.Coop lavora con le cooperative alla ripartenza

 
Il turismo è uno dei settori chiave per la ripartenza del Paese, ma può anche essere uno straordinario laboratorio per sviluppare nuove forme di stare insieme e nuove sinergie nel mondo cooperativo. Lo ha affermato Gherardo Colombo, intervenuto ieri in video al decennale della cooperativa Itur (Mondovì – CN), sottolineando come la promozione e valorizzazione dei territori attraverso la cultura sia nel Dna della cooperazione che da sempre agisce “dal basso”, portando valore alle comunità nelle quali opera.

Il settore aveva vissuto nel 2019 l’anno dei record per il turismo e la cultura in Italia: 131,4 milioni di arrivi, 436,7 milioni di presenze e una crescita del 2,6% sull’anno precedente. Una miniera d’oro per il nostro Paese e un asset economico che nell’ultimo anno prima della pandemia pesava per il 13% del Pil italiano, con un valore aggiunto indiretto di 210 miliardi di euro. Per contro, il 2020 è stato definito “l’anno peggiore nella storia del turismo mondiale” dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (WNTO) che ha stimato perdite economiche globali superiori a 1.100 miliardi di euro, tre volte superiori a quelle determinate dalla crisi economica del 2009. L’Unione europea ha visto 6 milioni di posti di lavoro a rischio. A livello europeo l’Italia è stato uno dei paesi più colpiti: è quello con il più alto numero di esercizi ricettivi (più del 30% del totale di tutta l’Unione), il secondo paese per presenze straniere e tra i primi quattro per presenze negli esercizi ricettivi (dati WTO e Istat 2019).

Fortunatamente nel 2021, non appena l’emergenza pandemica ha allentato la sua morsa, il mercato è ripartito, dimostrando segni di rapida ripresa. Per questo Ue.Coop vuol essere accanto alle cooperative associate con iniziative concrete che le sostengano nel momento del rilancio delle loro attività. E per farlo lavorerà per mettere in comune in un vero e proprio “Agorà del pensiero” – già dal prossimo 27 gennaio con un appuntamento dedicato – le varie esperienze territoriali delle proprie associate in maniera intersettoriale. Il turismo per sua natura, infatti, si intreccia con le peculiarità locali, fatte di cultura dei luoghi, dei cibi, dell’accoglienza.

Per quanto riguarda le risorse, è importante ricordare come nella Missione 1 del PNRR ci sia “l’innovazione del Paese in chiave digitale, grazie alla quale innescare un vero e proprio cambiamento strutturale”, con investimenti alcuni ampi settori di intervento tra cui (al punto 1.3.) il Turismo e la Cultura. Nella sostanza, la scelta dell’Italia è stata quella di puntare sulla trasformazione digitale per sostenere con le risorse europee la ripresa del settore del turismo e della cultura attraverso gli otto miliardi di euro dedicati. Si tratta di un segnale importante, che vede accomunare Turismo e Cultura nella stessa sottomisura nell’evidente consapevolezza non solo delle sinergie già in essere tra loro, ma nella necessità di una evoluzione parallela o addirittura concertata dei due sottosistemi.
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