Smart working post pandemia: il 97% dei manager dice sì

 
Prima che il cosiddetto "smart working" (il lavoro via web, che ha causato un boom delle connessioni internet casa) prendesse piede a causa dell'emergenza sanitaria, erano diffidenti sopratutto coloro che hanno incarichi di coordinamento aziendale. Preferivano il vecchio sistema di controllo.

Però, a poco tempo dal rientro negli uffici (il 31 Dicembre finirà lo stato emergenziale), i manager stanno cambiando idea. 

La maggioranza vuole proseguire

Sul Corriere Economia si legge che, secondo un'indagine condotta dalla società di consulenza Variazioni in tutta Italia su un campione molto rilevante, il 97% dei dirigenti intervistati gradisce il telelavoro. Il 41% vorrebbe lavorare da casa almeno un giorno alla settimana, il 33% per 2 o 3 giorni, il 23% più di tre giorni. Solo il 3% non vede l'ora di tornare stabilmente in ufficio.

Tra vecchio stile e modelli ibridi

Per quel che riguarda le aziende, ci sono due estremi: un 15% che vorrebbe tornare ai vecchi sistemi pre-Covid e un altro 15% che invece vuole puntare sul lavoro agile sistematicamente. Tra i due estremi, ci sono imprese caute (che considerano il lavoro agile poco compatibile col proprio business, quindi lo concedono ma sporadicamente) e quelle reattive: ne hanno colto la potenzialità e quindi scelgono modelli ibridi.

Un team di esperti

Variazioni intanto ha stipulato un accordo col giuslavorista Maurizio Del Conte (Università Bocconi a Milano - ex presidente Anpal, ora alla guida di Afol metropolitana) per creare un team in grado di supportare l'adozione del lavoro agile, in modo strutturale e continuativo, nelle imprese.
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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