Sace, Corte Conti: accrescere efficacia attività

 
La SACE s.p.a, la società assicurativo-finanziaria italiana specializzata nel sostegno alle imprese interamente partecipata da Cassa depositi e prestiti, nel 2019, ha conseguito un significativo utile netto d’esercizio pari ad 141,6 milioni di euro, ancorché in diminuzione del 24 % rispetto a quello realizzato nel precedente esercizio, dovuto principalmente al decremento dei premi lordi rispetto al precedente esercizio (-22%) e all’incremento delle riserve tecniche. Inoltre, il patrimonio netto della Società, nell’esercizio in esame, si è attestato sulla quota di 4.763,2 milioni di euro, con un lievissimo incremento rispetto al 2018, pari all’1%.

E’ quanto emerge dalla relazione al Parlamento sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2019 della SACE s.p.a. – Servizi assicurativi del commercio estero, approvata dalla Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con deliberazione n. 22/2021.

In merito agli assetti organizzativi la Corte evidenzia un perdurante ritardo nel rinnovo della convenzione che regola i rapporti SACE – Mef in relazione alla concessione di garanzie, di cui si continua a segnalare l’urgenza, in quanto le coperture assicurative di maggiore impegno finanziario godono della garanzia statale.

In relazione all’area di consolidamento, la Sezione del controllo riscontra un utile netto di esercizio di 103,2 milioni di euro, in consistente diminuzione rispetto al precedente esercizio (erano 128,8 mln di euro nel 2018), mentre il patrimonio netto consolidato, mostra un modesto incremento dello 0,2 %, passando da 5.586,9 milioni di euro nel 2018 a 5.597,2 milioni di euro nel 2019.

In relazione alle prospettive di sviluppo della Società la Corte rileva come alla stessa sia stata assegnata, nel corso del 2020, la gestione di rilevantissime misure straordinarie finalizzate al sostegno delle imprese italiane e alla ripresa delle attività economiche del Paese in conseguenza della emergenza sanitaria da COVID 19.

Nello stesso tempo, è stata disposta una rivisitazione dei rapporti con la controllante Cdp alla quale è stato sottratto il potere di direzione e coordinamento, sostituito dalla previsione di obblighi di consultazione con MEF e Ministero affari esteri e commercio internazionale in ordine alle decisioni aziendali rilevanti ai fini della efficace attuazione delle misure di rilancio degli investimenti, con particolare riferimento alle decisioni relative alla assunzione di impegni e al recupero crediti, in vista del prossimo auspicato riassetto del Gruppo SACE volto all’accrescimento dell’efficacia della complessa attività rimessagli.
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