Rialzo tassi BCE: il parere di Lombard Odier

- di: Samy Chaar (Chief Economist di Banque Lombard Odier & Cie SA)
 
La Banca Centrale Europea ha effettuato un rialzo dovish piuttosto che una pausa hawkish: l’impatto dell'aumento dei tassi d'interesse è stato in qualche modo compensato dall'implicazione che i tassi abbiano raggiunto un picco. La dichiarazione può essere meglio descritta come un atto di equilibrio tra un'inflazione troppo forte e un'attività economica più debole. Il compromesso è stato un aumento dei tassi di 25 punti base, più chiaro in caso di pausa, ma mantenendo l'opzione di aumentare ulteriormente se necessario per evitare qualsiasi dichiarazione di vittoria sull'inflazione. Dopo quest'ultima frenata, ci sentiamo sempre più sicuri che il lavoro della BCE sia terminato e che la strategia "peak and plateau" sia lo strumento di gestione del rischio più adeguato.

Non dobbiamo esagerare l'importanza di questo rialzo; che la BCE si fermi al 3,75% o al 4,00% non ha molta importanza nel contesto più ampio. Da un punto di vista tattico, per i policy maker della BCE si è trattato di un "ora o mai più". Considerate le numerose prove che la trasmissione della politica monetaria sta funzionando, dato che sia l'inflazione che lo slancio della crescita si stanno affievolendo, è probabile che gli argomenti a favore di un inasprimento si indeboliscano nei prossimi mesi.

Le previsioni dello staff hanno ridotto significativamente le previsioni di crescita. Hanno anche rivisto al ribasso in misura modesta i dati sull'inflazione, con quest'ultima che si avvicina all'obiettivo nel 2025, ma con un livello del 3,2% nel 2024, rafforzando l'argomentazione a favore della decisione odierna. Mentre l'inflazione IAPC di base è rimasta ben al di sopra dell'obiettivo, raggiungendo il 5,3% ad agosto, la spinta di fondo si è attenuata negli ultimi mesi e l'effetto base sarà fortemente negativo a settembre. La crescita dei salari nominali e i costi unitari del lavoro hanno cominciato a diminuire. La disinflazione verrà ora dal lato dei servizi, anche se più lentamente rispetto alla traiettoria già vista nei prezzi dei beni. Nel frattempo, la crescita rimarrà probabilmente contenuta, quasi in territorio di stagnazione, man mano che l'attività si normalizzerà nel settore dei servizi. La domanda di credito si è già indebolita in modo sostanziale.
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