“Rapporto sulla Ristorazione in albergo” di Federalberghi

 
Nove strutture ricettive italiane su dieci (l’89%, per la precisione) offrono servizi di ristorazione. E in sette su dieci (il 69%, sempre per la precisione) ci sono sia il bar che il ristorante. È il dato principale del “Rapporto sulla ristorazione in albergo”, realizzato da Federalberghie presentato a Parma alla vigilia dell’apertura dei lavori della 72a Assemblea Generale della Federazione. Il ristorante, insomma, è presente praticamente in ogni struttura, da quella al grande albergo, e ce ne sono di tutti i tipi: da quelli “stellati” a quelli che offrono il servizio tradizionale o propongono formule innovative.

Cominciando dai pasti, più della metà degli alberghi offre la colazione continentale, mentre il 40% propone una formula mista che la associa alla colazione all’inglese o all’americana. Per quanto riguarda i prodotti, il primo criterio di scelta è la tipicità (prodotti locali), seguito dall’attenzione per la sostenibilità e per i prodotti “plastic free”. Quanto alla clientela, oltre il 75% delle strutture ricettive somministrano alimenti e bevande anche ai clienti non alloggiati (72% per il bar e 80% per il ristorante), mentre quasi il 60% intende potenziare o cambiare il servizio offerto tramite il ristorante e/o il bar per “cavalcare” le nuove tendenze in voga. A prevalere è il servizio al tavolo (94%), seguito da quello al banco (48%). Il 70% degli albergatori, poi, programma l’aggiornamento professionale e lo sviluppo delle competenze del personale addetto, mentre – per finire - la stragrande maggioranza intende mantenere alcune innovazioni introdotte nel corso della pandemia come gli spazi all’aperto (95%) e nuove modalità di pagamento (98%).

“Come imprenditori della ricettività dell’enogastronomia – afferma il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – siamo sempre più coinvolti da un pezzo importante del nostro settore, quello della ristorazione, che pretende grande cura e vive di contaminazioni assorbendo le innovazioni che si scoprono viaggiando in tutto il mondo. È evidente che un’azienda alberghiera oggi si deve evolvere velocemente guardando alle esigenze mutate e mutevoli del turista del terzo millennio. Con quello che rappresenta il nostro lavoro noi ci sentiamo fabbricatori di futuro”.
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