Previdenza, Treu: tema fortemente legato al diritto al lavoro

 
“Il tema della previdenza è stato sempre sottovalutato rispetto al suo ruolo sociale e intergenerazionale. È inutile parlare di pensioni senza parlare di lavoro, vale a dire delle criticità del mercato del lavoro e senza prevedere un sostegno ai giovani, alle donne e ai soggetti deboli. Sono fondamentali l’orientamento durante il percorso scolastico e la formazione, che deve essere sempre più attenta alle competenze digitali, su cui l’Italia è fortemente in ritardo. Oggi il diritto del lavoro ha sempre più bisogno di essere accompagnato da un sistema di welfare universale”. 

Lo ha dichiarato il presidente del CNEL Tiziano Treu intervenendo alla consegna del “Premio Salvatore Satta”, svoltosi oggi al CNEL nell’ambito del convegno “Pensioni: equità, flessibilità e sostenibilità intergenerazionale”. 

“La sostenibilità intergenerazionale del sistema di welfare è un dovere morale e giuridico, la nostra generazione ha ricevuto in custodia il mondo, l’ambiente e le ricadute dei sistemi economici e di welfare. Tutelarli senza estremismi è un nostro compito. Non abbiamo bisogno però di una guerra fra generazioni - ha aggiunto il segretario generale CNEL Mauro Nori - Pertanto, il tema della flessibilità del nostro sistema previdenziale è un tema di attualità a patto di non scardinare i fondamentali del sistema stesso. Gli interventi previdenziali si misurano in genere sul lungo periodo ma possono avere effetti sociali ed economici immediati, per questo vanno affrontati con lungimiranza e moderazione”. 

“L’impianto delle regole previdenziali italiane è solido e sostenibile, la discussione sulla flessibilità e sugli strumenti di anticipo dei requisiti previdenziali, presenti, peraltro, in ogni sistema di welfare, va affrontata con competenza e visione, evitando esagerazioni, rigidità ed accelerazioni nell’uno e nell’altro senso. Spesso nella nostra storia recente, quando si sono affrontati questi temi sull’impeto emozionale dell’emergenza economica si sono prodotte riforme cha hanno avuto la necessità di essere immediatamente riformate. Il nostro sistema previdenziale è il frutto è l’insieme di tanti interventi legislativi tuttora vigenti. Volendo citarne alcuni, la pensione sociale ed il trattamento minimo della riforma Brodolini, riprendendo questo vezzo di personalizzare le riforme previdenziali, il sistema contributivo è della Dini-Treu, l’innalzamento dell’età di pensione collegata alla speranza di vita è della Tremonti-Sacconi, l’irrigidimento dei requisiti di anticipo previdenziale è quello della Monti-Fornero. Ognuno di questi interventi è stato giustificato ed ha in sè criticità e valori da preservare. Si tratta di salvaguardare i valori e correggere le criticità, alcune cicliche altre di sistema, il tutto con competenza, lungimiranza e moderazione”, ha concluso Nori. 
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