Pictet WM - Preview BCE: un passo alla volta

- di: Frederik Ducrozet, Head of Macroeconomic Research di Pictet Wealth Management
 
L'inflazione ha sorpreso al rialzo, con il dato principale dell'IPCA che ha accelerato più del previsto al 2,6% anno su anno a maggio. Ma soprattutto, l'inflazione core è salita al 2,9%, due decimi al di sopra delle aspettative, trainata dall'inflazione dei servizi, che è tornata al di sopra del 4% dopo il calo temporaneo di aprile, mentre l'inflazione core dei beni si è nuovamente attenuata (+0,8%). L'inflazione relativa al settore energetico è tornata in territorio positivo (+0,3%), mentre l'inflazione sui generi alimentari è scesa leggermente (+2,6%). Questa sorpresa si aggiunge all'accelerazione dei salari negoziati nel 1° trimestre della scorsa settimana, una ripresa che riteniamo temporanea.

Nonostante il flusso di dati contrastanti, è quasi certo che la BCE taglierà i tassi nella riunione del prossimo 6 giugno, una manovra che è già da tempo prevista dai mercati e che probabilmente sarà approvata all'unanimità dal Consiglio Direttivo. Inoltre, già in aprile Christine Lagarde aveva chiarito che il Consiglio era pronto ad affrontare gli eventuali contraccolpi derivanti dal ciclo disinflattivo.

La prossima settimana l'attenzione sarà rivolta altrove, a ciò che accadrà dopo giugno. Innanzitutto, i mercati cercheranno di capire se la riunione fornirà qualche indizio sulle future decisioni in materia di tassi d'interesse. L'esito più probabile è che il Consiglio direttivo si attenga all'attuale approccio di prendere decisioni in base ai dati in arrivo, riunione per riunione. Un'altra opzione sarebbe quella di fare un riferimento esplicito al fatto che le future decisioni sui tassi di interesse saranno prese su base trimestrale, con il supporto di proiezioni macroeconomiche aggiornate. Questo punto di vista sembra guadagnare terreno tra i falchi ed è stato esplicitamente sostenuto dall'influente governatore olandese Klaas Knot in un discorso della scorsa settimana. Questa opzione rassicurerebbe l'attuale valutazione di mercato dei futuri tassi di interesse della BCE (valutazione che Knot non ha respinto) e manterrebbe le proiezioni dello staff - che a loro volta utilizzano i prezzi di mercato come input - coerenti con il ritorno dell'inflazione all'obiettivo entro il prossimo anno. Può sembrare un'argomentazione generica, ma sarebbe in linea con la crescente incertezza sulle prospettive dell'inflazione e quindi con l'estrema dipendenza della banca centrale dai dati.

In secondo luogo, i mercati si concentreranno sulle proiezioni aggiornate. I cambiamenti nelle ipotesi tecniche rispetto a marzo suggeriscono modifiche marginali, ma che dovrebbero essere più ottimistiche. Le proiezioni sulla crescita del PIL e sull'inflazione per il 2024 dovrebbero essere riviste leggermente al rialzo, riflettendo i recenti sviluppi. Questi cambiamenti marginali, in aggiunta alla crescita salariale del 1° trimestre pubblicata la scorsa settimana e alla forte inflazione dei servizi di maggio, sosterranno la tesi dei falchi secondo cui un taglio dei tassi a luglio non è giustificato. Ciò sarebbe in linea con il nostro scenario di una pausa a luglio dopo il taglio iniziale di giugno.
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