Ofi Invest AM: Nonostante il taglio dei tassi in vista, l’obbligazionario rimane solido

- di: Geoffroy Lenoir, Co-CIO Mutual Funds di Ofi Invest AM
 
Nel mese di aprile, il rendimento dei Treasury US e dei Bund tedeschi a scadenza decennale è tornato in un range di trading al rialzo, similmente a quanto già osservato nel secondo e terzo trimestre del 2023. La differenza è che stavolta questa tendenza sembra un po' più robusta, con tassi a lungo termine superiori al 4,7% e al 2,6% nel corso del mese, guidati soprattutto da una revisione della politica monetaria da parte della Federal Reserve. Infatti, se si esclude l’ultimo dato, l’inflazione degli Stati Uniti ha fatto registrare valori ancora superiori alle stime e ha fatto crollare di molto la necessità di operare un primo taglio dei tassi d’interesse. Addirittura, c’è stato un momento in cui i mercati sembravano stimare un solo taglio nel corso del 2024, prima di essere smentiti dal presidente della Fed, Jerome Powell, che nell’ultimo meeting ha comunque fatto riferimento a una loro riduzione, anche se non ha specificato quando.

Per quanto riguarda l’Europa, invece, un iniziale abbattimento dei tassi appare praticamente certo, ma è su quelli successivi che i mercati sembrano nutrire dei dubbi. Per questo motivo, noi di Ofi Invest AM riteniamo che sarebbe opportuno prediligere una duration leggermente maggiore per quanto riguarda gli investimenti obbligazionari, anche se molti dei possibili scenari sono verosimilmente già stati scontati.

Dopo un mese in cui i bond hanno chiuso in territorio negativo, ciò che si osserva è che, di nuovo, quelli che sono riusciti a limitare i danni sono stati quelli che offrivano le maggiori opportunità di carry trade. Per fare un esempio, il segmento degli high yield in euro ha avuto un andamento sostanzialmente piatto, nonostante le oscillazioni dei tassi d’interesse citate all’inizio. Possiamo anche osservare come aprile sia stato un mese più volatile degli altri per quanto riguarda tassi e spread per il rischio legato all’inflazione Usa e, in misura minore, ad altri fattori idiosincratici. Una prova di ciò la fornisce il barometro del mercato del credito, ovvero l’iTraxx Crossover, che dalla fascia 300-340 osservata a metà mese è tornato attorno a 300 già dai primi di maggio, mostrando come gli investitori siano intenzionati a proteggersi contro l’inflazione, ma anche quanto i mercati siano resilienti.

In generale, i rendimenti obbligazionari restano generalmente attrattivi. Gli alti rendimenti corporate scambiano attorno al 6,5%, mentre il segmento investment grade oscilla tra il 3,5% e il 4%, fornendo una protezione significativa contro eventuali trend sfavorevoli nell’andamento dei tassi e/o nelle remunerazioni del rischio. Questo spinge noi di Ofi Invest AM a mantenere la nostra esposizione verso il debito investment grade su posizioni “constructive”, in quanto riteniamo che i movimenti al rialzo dei tassi saranno verosimilmente limitati e che l’intera classe di investimento continuerà a trarre beneficio da fattori tecnici favorevoli, limitando il rischio di un consistente ampliamento degli spread.

Per quanto riguarda l’high yield, i segnali di debolezza sono ancora appannaggio di pochi emittenti e, sebbene i risultati aziendali siano in fase di stallo, nel complesso sono ancora all'interno delle aspettative. Infine, bisogna tenere presente che i mercati primari hanno performato bene da inizio anno, riducendo così il rischio di default e i rischi di un potenziale muro del debito. In questo contesto, manteniamo il nostro orientamento positivo sull’asset class, in particolare attraverso le emissioni con rating BB. La diversificazione e la selettività degli emittenti rimangono però un punto fondamentale.
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