Mutui seconda casa a rischio aumenti

- di: Facile.it
 
I mutui stipulati per l’acquisto della seconda casa potrebbero diventare a breve più costosi. La novità scaturisce dalla possibile modifica al regolamento Ue 575/2013 che disciplina i requisiti prudenziali di banche e società d’investimento.

In cosa consiste la proposta di modifica

La proposta di modifica al regolamento andrebbe a impattare sulle norme previste da Basilea 4 che fissano le regole che le banche devono seguire per stabilire il livello di rischio operativo, al fine di prendere le decisioni adeguate per minimizzarlo. La revisione del regolamento, che sarà discussa alla fine di maggio, prevede una distinzione tra i mutui garantiti da immobili residenziali e non residenziali.

Gli effetti della revisione

Attualmente, i mutui garantiti da immobili residenziali sono ritenuti meno a rischio e, di conseguenza, sono meno costosi per il mutuatario. Con la revisione proposta, la valutazione di minor rischio coinvolgerebbe solo le case dove i contraenti vivono. Il che, escluderebbe, appunto, le seconde case con il risultato che i mutui stipulati per il loro acquisto diventerebbero più cari in termini di tassi e altri costi.

Perché i prestiti più a rischio costano di più

Questo succede perché, quando le banche erogano un finanziamento, devono accantonare delle riserve sufficienti a tutelarle da eventuali insolvenze del debitore. La procedura è prevista dalla Ue che ha fissato a tale proposito un tasso di copertura minimo che gli istituti di credito sono obbligati a mantenere. Di conseguenza: maggiore è il rischio, più alto è l’accantonamento e più elevati sono i costi del prestito.

Già oggi i mutui seconda casa sono più cari

Già oggi i mutui stipulati per l’acquisto di una seconda casa sono più cari rispetto a quelli contratti per l’abitazione principale e diventerebbero ancora più costosi con la modifica al regolamento. Per fare un esempio: attualmente, per l’acquisto di un’abitazione principale del valore di 150mila euro e per il quale si richiede un finanziamento ventennale di 100mila euro, il Taeg oscilla all’incirca tra l’1,7% e il 2,8%. Lo stesso mutuo, contratto per l’acquisto di una seconda abitazione, ha invece un Taeg tra l’1,9% e il 3,08%. Dato che il Taeg (Tasso annuo effettivo globale) indica in percentuale il costo complessivo del prestito, si vede subito che un mutuo per l’acquisto di una seconda casa è più costoso. E se la modifica del regolamento passasse i costi aumenterebbero ulteriormente.

L’Italia tra i Paesi più colpiti

La revisione del regolamento andrebbe a incidere soprattutto sui Paesi nei quali i contribuenti sono più propensi a investire sul mattone. E l’Italia è sicuramente uno di questi.
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