Moneyfarm - All’alba delle elezioni nel Regno Unito

- di: Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm
 
Ormai da settimane i sondaggi danno i Laburisti come favoriti alle elezioni UK di oggi: proprio alla luce del consensus, la reazione dei mercati finanziari all’esito elettorale dovrebbe essere relativamente contenuta. Guardando oltre il risultato delle votazioni, restano alcuni temi aperti: anzitutto, alla luce dei recenti risultati elettorali di altri Paesi e del periodo di incertezza vissuto sotto gli ultimi Premier britannici, la prospettiva di una larga maggioranza per un governo “centrista” dovrebbe essere accolta con sollievo dagli investitori, aumentando l’appeal degli asset britannici. 

All’indomani delle elezioni, però, il Partito Laburista sarà chiamato a confrontarsi con uno scenario complesso: la combinazione di pressione fiscale elevata, crisi dei servizi pubblici e mancanza di investimenti in capitale pone notevoli sfide. Il Cancelliere, Rachel Reeves, ha affermato che la chiave sta in una più rapida crescita economica: una dichiarazione corretta in campagna elettorale, ma difficile da concretizzare sul piano pratico. Il governo entrante spera che il calo di inflazione e tassi di interesse possa dare una spinta alla crescita, aumentando la fiducia degli elettori e dando all’esecutivo un po’ di respiro per l’attuazione del suo programma politico.  

Ad ogni modo, molto probabilmente, Starmer e Reeves cercheranno di aumentare il carico fiscale, verosimilmente incrementando l’imposta sulle plusvalenze e la tassa di successione: iniziative che certo non saranno ben accolte dagli investitori, ma che sarebbero destinate ad aumentare le entrate e il consenso dell’ala sinistra del Partito Laburista, incline a una maggiore redistribuzione della ricchezza. Sostenendo che la situazione è molto peggiore di quanto avessero immaginato, darebbero una stoccata all’uscente governo Tory.

In conclusione, potrebbe prendere forma una storia positiva, quella di un nuovo governo più energico e con una maggioranza sufficiente ad affrontare alcune delle grandi sfide del Regno Unito. Al tempo stesso, la prospettiva di un calo dell’inflazione e dei tassi d’interesse potrebbe trainare l’economia britannica fuori dalla stagnazione, almeno temporaneamente. La soluzione non è dietro l’angolo qualunque sia l’esito elettorale, ma questo vale probabilmente per la maggior parte del mondo sviluppato. Su base relativa, il Regno Unito potrebbe apparire in una posizione migliore rispetto al passato e questo potrebbe rappresentare un fattore positivo per gli asset britannici.
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