Meeting BCE - Tikehau - Commento di Raphael Thuin, Head of Capital Markets

14/09/2023

Ci sono diversi insegnamenti da trarre dagli annunci fatti oggi dalla BCE.

- Aumentando il tasso di riferimento di 25 punti base, dopo aver dichiarato la propria dipendenza dai dati economici, la BCE riconosce la persistenza dell’inflazione in Europa.

- Tale persistenza si riflette anche nelle previsioni di inflazione per il 2024, nuovamente riviste al rialzo: il ciclo di disinflazione è fragile e sembra che ci vorrà più tempo del previsto affinché l’inflazione scenda.

- Infine, la BCE rivede al ribasso le stime di crescita, in linea con il rallentamento economico registrato in Europa nelle ultime settimane.

Sebbene il consensus sembri indicare che il ciclo di rialzi dei tassi potrebbe essere giunto al termine, analogamente a quanto emerso dopo il precedente meeting della BCE, rimane possibile uno scenario alternativo e meno ottimistico: l'inflazione è sorprendentemente forte e resistente, e sembra essere strutturale. Inoltre, i recenti fattori disinflazionistici (prezzi dei beni e delle materie prime) sembrano esaurirsi. La BCE sta quindi mantenendo la parola data e continua a ricalibrare la propria politica alla luce di una traiettoria disinflazionistica deludente.

I rialzi dei tassi consecutivi ci avvicinano inesorabilmente all'ultimo e al limite massimo in cui la politica monetaria sarà considerata sufficientemente restrittiva. C’è però il rischio che, in assenza di una più convincente tendenza al ribasso dei prezzi, la BCE non consideri la propria battaglia contro l'inflazione conclusa, con il rischio di ulteriori rialzi all'orizzonte. A questo proposito, l'evoluzione dei dati macroeconomici nelle prossime settimane sarà decisiva.

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