Intermonte Partners SIM chiude il 2021 con ricavi a +7,7%, utile sale a 9,1 milioni

- di: Marco Tringali
 
Il CdA di Intermonte Partners SIM, Investment Bank quotata su Euronext Milan, ha presentato nella giornata di oggi, il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2021 che si è chiuso con un balzo dei ricavi del 7,7% a 43,8 milioni di euro. Un fatturato che l'azienda attribuisce soprattutto al contributo positivo di tutti i segmenti e le aree dell'Investment banking e del Sales & Trading.

L'azienda, nel comunicato stampa ufficiale, ha anche rivelato che l'utile netto consolidato del 2021 ha fatto registrare una crescita del 17% attestandosi a 9,1 milioni di euro contro i 7,8 milioni del 2020. Il Consiglio di Amministrazione ha anche proposto all'assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,26 euro per azione con payout ratio superiore al 90% dell'utile netto.

Approvata la proposta di dividendo di 0,26 euro per azione

I costi, al netto degli oneri straordinari relativi all’IPO, sono cresciuti del 3,5% evidenziando un Cost Income del 67,2% e un Compensation to Revenueal 45,3%. Il Patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2021 è risultati pari a 63,9 milioni. Il Gruppo ha anche comunicato di aver chiuso il 2021 con un ROE adjusted del 19,5% e di godere di una solidità patrimoniale elevata, avendo raggiunto un Total Capital Ratio pari al 44,0%, ben oltre i requisiti patrimoniali SREP assegnati da Banca d’Italia.

Per quanto concerne l'Outlook del 2022, Intermonte ha evidenziato come i mesi di gennaio e febbraio 2022 sono stati contrassegnati da una forte crescita dei ricavi dovuti soprattutto alla performance positiva delle Business Unit Sales & Trading e Digital Division & Advisory.

“Il 2021 – ha dichiarato l'AD di Intermonte Partners, Guglielmo Manetti - ha confermato la validità della nostra strategia di crescita. Siamo particolarmente soddisfatti  delle crescite di tutte le linee di business strategiche, in un contesto di mercato molto diverso rispetto all’anno precedente. Il 2021 è stato anche l’anno della nostra quotazione in borsa, che riteniamo il punto di partenza verso una ulteriore strategia di crescita, anche per linee esterne, forte di una solidità patrimoniale che ci consente di avere sempre una particolare attenzione alla remunerazione dei nostri azionisti. Nell’attuale difficile contesto macro e di mercato, il Gruppo conta di riuscire a raggiungere buoni livelli di profittabilità mantenendo un rigoroso controllo dei rischi e dei costi. I primi due mesi dell’anno – ha concluso Manetti - si sono chiusi con una buona crescita dei ricavi, guidata dalle aree Investment Banking e Sales & Trading.”
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