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Immobili: Fimaa, separare la figura di agente immobiliare da quella di mediatore creditizio

 
Abolire la norma che consente ai mediatori creditizi di esercitare anche la professione di agente immobiliare, adottando però degli strumenti che consentano la massima collaborazione tra le due figure. E sostituire – negli atti notarili – il dettaglio del compenso percepito dagli agenti immobiliari con gli estremi della fattura emessa. Sono le proposte che ha avanzato Maurizio Pezzetta, vicepresidente vicario della FIMAA, intervenendo in un’audizione sul Ddl Concorrenza che si è svolta di fronte alla IX Commissione del Senato.

Secondo la FIMAA è fondamentale abolire la norma che consente ai mediatori creditizi di esercitare anche la professione di agente immobiliare. “La Federazione – ha detto Pezzetta – si batte da sempre per garantire al consumatore un servizio del massimo livello. La sovrapposizione delle due figure non va in questa direzione, anzi può creare dei conflitti di interesse”. Proprio per garantire che gli agenti immobiliari maturino tutte le competenze per rispondere alle necessità dei clienti, Pezzetta ha ricordato che “la FIMAA ha creato con l’Università La Sapienza di Roma il primo ed unico corso di laurea in Diritto ed Economia della Proprietà Immobiliare che tende proprio a dare una formazione puntuale ai giovani che vogliono avvicinarsi alla nostra professione e anche a chi già opera e vuole qualificarsi maggiormente”.

Il Vicepresidente Vicario ha inoltre sottolineato che l’attuale normativa italiana “viola la direttiva Bolkestein, secondo cui la distinzione tra il comparto finanziario/creditizio e quello immobiliare è un principio cardine del diritto europeo”.

Secondo FIMAA è necessario quindi mantenere separata la professione del collaboratore delle società di mediazione creditizia da quella dell’agente immobiliare, ma allo stesso tempo occorre garantire la collaborazione tra le due figure. “È fondamentale – ha proseguito Pezzetta - consentire agli agenti immobiliari di segnalare al collaboratore delle società di mediazione creditizia quali clienti abbiano bisogno di accendere un mutuo. In questo modo, il mediatore sarà in grado di offrire al cliente il miglior prodotto che c'è sul mercato in base alle esigenze del cliente stesso”.

La FIMAA ha chiesto infine di abrogare la norma che obbliga di indicare - negli atti notarili di compravendita immobiliare - l’ammontare del compenso. “È una questione di privacy - ha spiegato Pezzetta. - Non vogliamo nascondere nulla, perché non c’è nulla da nascondere. Le stesse finalità possono essere perseguite se nell’atto notarile si indicano gli estremi della fattura emessa” ha concluso il Vicepresidente Vicario della FIMAA.
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