Gatti (Federcasse): “Le regole bancarie europee indietro di tre crisi”

 
“Le regole bancarie europee sono rimaste indietro di tre crisi”. “Con le norme attuali, l’accompagnamento di cittadini e imprese verso i nuovi stili di vita e la transizione energetica non si può fare nei tempi sfidanti imposti oggi dalla Commissione europea”. Ad affermarlo il Direttore Generale di Federcasse, Sergio Gatti, intervenuto nella mattinata del 13 aprile al secondo Congresso nazionale della First Cisl in programma a Roma e che ha per tema “La partecipazione genera valore”.

UNA “TECNOCRAZIA” SFUGGITA DI MANO

Le regole bancarie – ha sottolineato il Dg di Federcasse nel corso della tavola rotonda “Europa tra regole e crescita: la sfida per banche e assicurazioni” – hanno ancora oggi una intelaiatura logica e concettuale precedente alle grandi trasformazioni degli ultimi decenni: la crisi finanziaria, la crisi pandemica, la crisi energetica. Regole pensate per un mondo differente non possono andare bene oggi come se nulla fosse accaduto. Ad aggravare la situazione, anche una colpevole assenza della politica, con la “P” maiuscola, che nel tempo ha delegato troppo ad una tecnocrazia sfuggita di mano. Per Gatti, norme applicate ed interpretate con rigidità da “tecnocrati non eletti” rappresentano un precedente rischioso che, nei fatti, sta condizionando non poco l’intero sistema bancario e finanziario.

PER UNA PROPORZIONALITÀ STRUTTURATA

Tra i temi sollevati dal dibattito, anche quello della proporzionalità strutturata, oggi un imperativo per le banche di minori dimensioni come le BCC e Casse Rurali. Principio di proporzionalità, ha ricordato Gatti, che inizia ad essere oggetto di dibattito e riflessione in paesi come gli Stati Uniti (dove da sempre le community banks sono oggetto di normative specifiche), la Svizzera e la stessa Gran Bretagna. In quest’ultimo Paese – ha ricordato il Dg di Federcasse – dopo l’uscita dall’Unione Europea la Banca di Inghilterra ha avviato una consultazione interna finalizzata proprio alla valutazione di norme più adeguate alle diverse funzioni obiettivo dei vari intermediari. Coniando un acronimo ad effetto: “kiss”, che sta per Keep It Safe and Simple: ossia, pensiamo a regole che garantiscano la stabilità ma siano al tempo stesso proporzionali, semplici ed efficaci.

IL CONTRATTO DI LAVORO. STRUMENTO CHE PUÒ INNOVARE

Sul tema specifico della trattativa in corso per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, Gatti ha ricordato come lo strumento contrattuale, alla luce delle trasformazioni epocali in atto, sia uno strumento utile per “generare e governare” le stesse trasformazioni, innovando se e dove serve. “Perchè il lavoro – ha concluso il Dg di Federcasse – attraversa tutti i cambiamenti che stiamo attraversando, siano questi ambientali, tecnologici, demografici. Ed il contratto può essere uno strumento per gestirli al meglio e non esserne, al contrario, condizionati”.

Alla tavola rotonda che ha chiuso la mattinata del 13 aprile hanno partecipato, oltre al Dg Gatti anche il Segretario generale della First Cisl Riccardo Colombani, il Direttore Generale ABI Giovanni Sabatini; il co-direttore generale ANIA Angelo Doni; il docente dell’Università LUISS Guido Carli, Giuseppe Di Taranto.
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