Gas: Pichetto, è la nostra cintura di sicurezza per le rinnovabili

 
“La filiera del gas ha assunto un’importanza strategica: sarà l’ultima fonte fossile che abbandoneremo, la meno inquinante, la cintura di sicurezza per le fonti rinnovabili, che ci permetteranno di raggiungere gli obiettivi più sfidanti che abbiamo di fronte. L’oro di oggi è il gas e tra questi il biometano, il nostro oro verde”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo alla prima assemblea annuale di Proxigas. 

“La dipendenza dall’estero – ha detto il Ministro – ci rende vulnerabili, è un freno allo sviluppo.  Questo governo non ha scelto la sicurezza energetica come uno slogan, ma come visione prospettica: essere padroni del nostro destino e insieme creare un nuovo filone di sviluppo sostenibile, nostro e per le future generazioni”.  

Il Ministro Pichetto ha ricordato, nel corso del suo intervento in conclusione dei lavori, l’impegno del governo per rendere l’Italia “hub” del Mediterraneo per la distribuzione di gas. “Questa filiera – ha spiegato – è oggi il principale motore energetico del Paese, da cui dipende lo sviluppo”. Il titolare dell’Ambiente ha ricordato i recenti accordi raggiunti in Algeria, come in Egitto, ricordando l’importanza dell’approvvigionamento attraverso il TAP, gli obiettivi dei due rigassificatori di Piombino e Ravenna, i ragionamenti sugli impianti di Gioia Tauro e Porto Empedocle. “Non possiamo prescindere – ha aggiunto, riferendosi al raddoppio della linea Adriatica – da un nuovo tubo da sud a nord: sono 425 chilometri da fare in fretta”.  

“L’Africa – ha aggiunto il Ministro, parlando di gas rinnovabili - potrà essere una grande area di produzione dell’idrogeno, così come è una sfida il biometano, su cui il PNRR ha l’obiettivo dei 2,3 miliardi di metri cubi al 2026: questa fonte può avere un’influenza notevole sul sistema italiano, a partire dall’’automotive’, perché sarebbe un modo di diversificare mantenendo importanti filiere produttive nelle quali abbiamo ‘know how’ di cui altri Paesi non dispongono”.  

“Entro il 2023 dobbiamo riformulare il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, da cui dipende l’azione pratica e normativa. Diventa fondamentale avere un PNIEC discusso, valutato, confrontato e realistico rispetto al percorso che dobbiamo fare”.  “Dobbiamo uscire – ha concluso Pichetto -  da meccanismi di emergenza : meno bonus, meno sussidi e sconti temporanei, ma azioni con un disegno strutturale”.
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