ENI, chiuso il bilancio 2021 con il miglior risultato dell'ultimo decennio, Descalzi: “Risultati eccellenti”

- di: Marco Tringali
 
L'Eni ha chiuso il 2021 con il risultato migliore dal 2012, riportando un utile netto di 6.128 miliardi e un utile adjusted di 4.740 miliardi. Con un lungo e articolato comunicato stampa, l'ente nazionale guidato da Claudio Descalzi (attuale amministratore delegato), ha sviscerato i dati relativi all'esercizio del 2021, che rappresentano sicuramente i migliori risultati dell'ultimo decennio, anche per effetto della performance operativa e degli ottimi risultati derivanti dalle partecipazioni all’equity.

L'Ebit adjusted si è attestato a quota 9,7 miliardi (in netta crescita rispetto ai 7,8 mld del 2020) mentre il flusso di cassa di 12,7 mld ha finanziato capex netti di 5,8 mld, con un free cash flow organico di 7,6 mld. Grazie alle performance lusinghiere relative alla generazione di cassa organica, l'azienda del “Cane a sei zampe” sarà in grado di coprire il pagamento dei dividendi, il buy-back (in totale 2,8 mld) e di ridurre il debito netto a 9 mld.

Ottimi anche i dati relativi all'ultimo quadrimestre del 2021, in cui Eni ha evidenziato un utile operativo rettificato di 3,81 miliardi rispetto ai 488 milioni dello stesso periodo del 2020. Sale a 2.11 miliardi l'utile netto in versione rettificata, un dato ben superiore ai 50 milioni relativi all'utile netto nell'analogo periodo del 2020.

Eni, nel 2021 utile netto di 4,7 miliardi di euro: il più alto dal 2012


“Nel corso del 2021  - si legge nella nota ufficiale del gruppo che ha riportato le parole di Descalzi -  abbiamo raggiunto risultati eccellenti e accelerato la nostra strategia di trasformazione che fa leva sull'integrazione di tecnologie, nuovi modelli di business e stretta collaborazione con i nostri stakeholders. La rigorosa disciplina finanziaria e la riduzione dei costi messe in campo in seguito alla crisi pandemica ci hanno consentito di cogliere al meglio la forte ripresa economica del 2021".

Nel commentare gli ottimi risultati conseguiti nel 2021, De Scalzi ha evidenziato come l'Upstream  continui a fornire le risorse per alimentare la strategia di decarbonizzazione, così come importanti sono stati i risultati conseguiti grazie ai business legati alla transizione. “In questo modo – ha chiosato l'AD di Eni -  abbiamo consolidato un EBIT di 9,7 mld e un utile netto adjusted di 4,7 mld, il più alto dal 2012, quando il Brent superò $110/barile. La forte generazione di cassa, che ha beneficiato anche della selettività nelle scelte di spesa, ha reso disponibili 7,6 mld di free cash flow organico, in grado di accelerare la crescita dei business green e di coprire dividendi e buy-back già ritornati a livelli pre-pandemia, e ridurre il rapporto d’indebitamento al 20%, rispetto al 31% dello scorso anno. Continua inoltre la trasformazione del portafoglio per estrarre valore dai nostri business, ottimizzare il costo del capitale e massimizzare la crescita”.

Descalzi ha precisato anche che la “quotazione di Plenitude” consentirà al gruppo raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni scope 3 dei clienti domestici. “Anche il portafoglio upstream – ha proseguito Descalzi - rimane una importante leva di creazione di valore per la transizione energetica, come dimostra il successo della quotazione di Vàr Energi presso la borsa norvegese, la più grande IPO di una società O&G da oltre un decennio, e la prossima creazione insieme a BP di un veicolo strategico in Angola che combinerà le operazioni dei due partner. Stiamo anche ampliando le leve necessarie per abbattere le emissioni dei nostri impianti e dei nostri clienti industriali attraverso il progetto HyNet per la cattura e stoccaggio della CO2 in UK, i progetti di agro-hub per la fornitura di biofeedstock delle nostre bioraffinerie, e il test di successo della fusione magnetica condotto da CFS di cui siamo i principali azionisti”.

Infine è stata confermata la proposta di dividendo 2021 già annunciata al mercato di 0,86 euro per azione, di cui 0,43 versati in sede di acconto a settembre 2021.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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