Digitale, AIDR: Italia pronta ad affrontare sfide competenze

 
L’Italia continua a fare progressi, ma occupa 
ancora gli ultimi posti della classifica del Digital Economy and 
Society Index (DESI), l’indice della Commissione Europea che dal 2014 
monitora lo sviluppo del settore digitale nei Paesi UE. Tuttavia, 
nonostante l’avanzamento proceda a ritmi sostenuti, dall’Europa arriva 
l’invito a colmare il gap del nostro Paese sul fronte delle competenze 
digitali. Un appello che AIDR (Associazione Italian Digital 
Revolution) ha fatto suo, proprio promuovendo una serie di iniziative 
volte alla promozione della cultura digitale, in occasione dell’Anno 
europeo delle competenze, promosso dall’Europa.

E a Roma, nella sede di Spazio Europa -David Sassoli, AIDR ha 
presentato alla stampa, in collaborazione con Parlamento e Commissione 
europea in Italia, il programma delle competenze digitali 2023 
destinato a studenti, dipendenti PA e aziende.  Gli incontri, che 
avranno una cadenza mensile e si svolgeranno per tutto l’arco del 
2023, affronteranno, grazie al supporto delle aziende partner e delle 
istituzioni, gli aspetti centrali della digitalizzazione: 
cybersicurezza, intelligenza artificiale, metaverso, Big Data, IoT. La 
conferenza stampa, moderata dalla giornalista Mediaset Ida Molaro, è 
stata introdotta da Carlo Corazza, capo Ufficio Parlamento europeo in 
Italia, e Antonio Parenti, capo Ufficio Commissione europea in Italia.

“Il programma per la promozione delle competenze digitali rappresenta 
un punto di partenza fondamentale, sia per incrociare domanda e 
offerta di lavoro sia per aumentare il coinvolgimento e la motivazione 
del nostro capitale umano, con l’obiettivo di offrire servizi, in 
tempi rapidi, per cittadini e imprese”, ha sottolineato nel corso 
della conferenza stampa il ministro per la Pubblica amministrazione, 
Paolo Zangrillo. “Il valore aggiunto di questo programma è proprio 
quello di rivolgersi agli studenti, al fine di sviluppare talenti e 
competenze di alto livello e ai dipendenti della pubblica 
amministrazione e delle aziende, al nostro capitale umano, proprio per 
garantire che le competenze siano in linea con le esigenze del 
contesto nazionale ed internazionale. Se ci fermiamo a riflettere sul 
significato stesso della parola competenza – ha aggiunto -, emerge una 
considerazione importante: non si intende soltanto il bagaglio delle 
conoscenze, il sapere, ma a queste si aggiungono altre capacità: 
l’abilità – il sapere fare, acquisire e organizzare informazioni, 
risolvere problemi – e soprattutto le capacità personali e sociali – 
collaborare, relazionarsi, assumere iniziative, lavorare in team, 
saper ascoltare gli altri. Stiamo parlando di quelle competenze soft 
che devono costituire, insieme a quelle tecniche, hard, la cassetta 
degli attrezzi dei nostri dipendenti”.

Nel report DESI 2022 - ha sottolineato in apertura di conferenza 
stampa il presidente di AIDR, Mauro Nicastri, “l’Italia in termini di 
capitale umano e di servizi pubblici digitali si pone ancora sotto la 
media europea: si riscontra infatti un ritardo nelle competenze 
digitali di base e nei laureati ICT e nell’offerta di servizi pubblici 
digitali per i cittadini. È il motivo per cui oggi abbiamo presentato 
un programma mirato a promuovere e diffondere l’importanza delle 
competenze digitali. Il programma rientra nell’ambito dell’anno 
europeo delle competenze annunciato dal Presidente della Commissione 
Ue, Ursula von der Leyen, nel suo discorso di fine anno sullo stato 
dell’Unione 2023. L’iniziativa di oggi è la dimostrazione concreta per 
la prima volta rispetto ai paesi membri dell’Unione Europea - ha 
ricordato ancora Nicastri - che la nostra nazione ha competenze, 
capacità ed è determinata ad affrontare li programmi e le sfide 
proposte dall’Unione europea. Il programma competenze digitali AIDR 
inizierà il 27 febbraio prossimo e sarà rivolto a studenti, dipendenti 
PA e di aziende. Gli argomenti che verranno trattati avranno una parte 
introduttiva, un focus sulle nuove professioni digitali e uno all’uso 
in ambito organizzativo. La struttura dell’iniziativa sarà composta 
da: una testimonianza di un manager della PA e/o di azienda, un 
approfondimento pratico e teorico sulle competenze digitali e da 
un'esercitazione in realtà virtuale”.

“Come ha ricordato la presidente della Commissione europea, Ursula von 
der Layen, siamo di fronte a un cambiamento epocale: la transizione 
verde e quella digitale richiederanno competenze specifiche in questi 
settori e non possiamo farci trovare impreparati. Per questo dobbiamo 
rendere il nostro Paese moderno, competitivo, attrattivo per gli 
investimenti. L’Europa sta facendo molto in questo settore: basti 
pensare che nel PNRR oltre 13 miliardi sono dedicati alla 
trasformazione digitale delle imprese. La parola chiave di questo 2023 
Anno europeo delle competenze deve essere ‘formazione’, tanto nel 
settore privato quanto nella pubblica amministrazione per non perdere 
il treno dell’innovazione e consentire ai nostri cittadini di essere 
competitivi nel mercato del lavoro”. Così l’europarlamentare e 
vicecapo delegazione di Forza Italia, Luisa Regimenti.

“Sostengo l'iniziativa dell’Associazione Italian Digital Revolution – 
ha ricordato dal canto suo l’europarlamentare Beatrice Covassi -. 
L’Europa digitale che vogliamo deve essere inclusiva, fonte di 
opportunità per tutti e strumento di competitività per la nostra 
economia.  Entro il 2030, l'obiettivo dell’Ue è avere l’80% della 
popolazione con skills digitali di base. In Italia significa investire 
in una formazione di base per circa 20 milioni di cittadini. Ma non 
basta, si stima che nel 2026 potremmo avere uno skills gap di circa 2 
milioni di lavoratori. Per questo è essenziale mettere a terra fin da 
subito progetti per dare corpo all’iniziativa ‘2023 anno europeo delle 
competenze’”.
“L’anno europeo delle competenze è importante anche in direzione della 
transizione verde, come ha ricordato la Presidente della Commissione 
europea - ha sottolineato il deputato Luca Sbardella -. La transizione 
verde e la transizione digitale stanno creando nuove opportunità per i 
cittadini e per l'economia dell’Ue. I lavoratori qualificati potranno 
ottenere migliori opportunità di lavoro e partecipare attivamente alla 
società. Digitale e Green, sostenibilità e innovazione non sono due 
rette parallele, ma il binario entro il quale è necessario muoversi 
per costruire un nuovo modello di sviluppo economico e sociale”.

“Nell’anno europeo delle competenze, anche la pubblica amministrazione 
sta investendo sulle persone. Le ultime iniziative legislative, i 
nuovi contratti di lavoro, si focalizzano sugli obiettivi fissati 
dalla Ue - ha rimarcato Antonio Naddeo, presidente dell’Agenzia per la 
rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) -. Per 
affrontare la transizione digitale ed ecologica sono necessarie nuove 
competenze e le amministrazioni sono chiamate ad una rivisitazione dei 
propri ordinamenti professionali con i nuovi strumenti previsti dai 
contratti. Inoltre, particolare attenzione dovrà avere la formazione 
continua che deve diventare un vero e proprio investimento sulle 
persone. Quindi l’anno europeo sulle competenze è una sfida anche per 
le pubbliche amministrazioni”.
“Per supportare la PA nella trasformazione digitale - ha dichiarato 
Maurizio Stumbo, Direttore Nuove Iniziative e CEO Office SOGEI - Sogei 
non può che investire nelle competenze e in tutte le iniziative verso 
le generazioni future, come quella offerta oggi da AIDR.  Siamo 
convinti, infatti, che le condizioni per creare progresso e valore 
sostenibile si creino attraverso l’acquisizione di competenze digitali 
e sostenendo le generazioni future nel disegno della pubblica 
amministrazione del futuro”.
“Aderire ad un progetto dall’alto valore formativo ma soprattutto 
unico nel suo genere è motivo di orgoglio istituzionale - ha 
evidenziato Paolo Tedeschi, Head of Communications, Corporate 
Marketing &Sustainability Canon Italia SpA -. Ancor di più per una 
azienda come Canon che fonda sulla filosofia kyosei - vivere e 
lavorare insieme per il bene comune - il proprio approccio ad un 
business etico e sostenibile, perché condividere competenze - in 
questo caso digitali - aiuta a crescere, insieme".
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