Da Canova alla fotografia ad alta quota, gli appuntamenti della settimana con l’arte

- di: Samantha De Martin
 
C’è la bella Ebe di Antonio Canova, risorta dalle sue stesse ceneri grazie a un innovativo intervento di restauro. E c’è la fotografia di Christian Murillo che, dalle spettacolari sale del Lumen, a 2275 metri di quota, ci trasporta verso la natura inesplorata delle Cascade Mountains.
Da Plan de Corones a Napoli, ecco quattro appuntamenti con l’arte nel weekend dell’11 e 12 dicembre.

A Plan de Corones la fotografia di Christian Murillo

Tra le sale panoramiche del Lumen Museum of Mountain Photography, dove la storia dell’alpinismo e la fotografia si incontrano nell’abbraccio delle Dolomiti, sospesi sulla valle Aurina a quota 2.275 metri, fino al 24 aprile il fotografo Christian Murillo di Bend, in Oregon, svela i paesaggi selvaggi della Catena delle Cascate. Estendendosi per oltre 1000 chilometri dal nord della California alla Columbia Britannica, è una delle catene montuose più spettacolari del mondo dove, in oltre 400 milioni l’instabilità geologica ha dato vita a un paesaggio particolarissimo. Per raccontare la storia della splendida catena montuosa, Murillo ha catturato con il suo obiettivo scorci nati dai capricci dell’attività vulcanica ed estremamente fragili. Il museo è ospitato nell’ex stazione a monte della funivia di Plan de Corones.

A Milano un doppio omaggio a Giovanni Gastel

Oltre 200 ritratti, da Barack Obama a Ettore Sottsass, da Mimmo Jodice a Monica Bellucci, concepiti come indagini che immortalano la complessità dei soggetti rappresentati, attraversano le sale di Triennale Milano. Sono gli scatti di Giovanni Gastel, in mostra fino al 13 marzo, giorno della sua scomparsa,  in occasione della mostra The people I like, in collaborazione con il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo e a cura di Uberto Frigerio. In questo labirinto di pose, volti, sogni di personaggi del mondo della cultura, dell’arte, della moda, il fotografo si svela nella sua più intima autenticità elevando il “ritratto” a opera d'arte per eccellenza. La seconda mostra con la quale Triennale Milano rende omaggio a Gastel, I gioielli della fantasia, realizzata in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea, racchiude invece venti immagini di un più ampio progetto commissionato all’autore da Daniel Swarowsky Corporation nel 1991 per l’omonimo libro, e la mostra di gioielli del XX secolo, entrambi curati da Deanna Farneti Cera.

A Bassano del Grappa la Ebe di Canova torna a nuova vita

La notte tra il 24 e il 25 aprile 1945 il bombardamento alleato su Bassano del Grappa (Vicenza) riduceva in macerie il gesso di Ebe, tra i più affascinanti realizzati da Antonio Canova. I frammenti dell’opera raffigurante la coppiera degli dei, simbolo dell’eterna giovinezza, rimasero nei depositi dei Musei Civici per oltre 70 anni, abbandonati all’oblio dal momento che la loro ricomposizione fu a lungo ritenuta impossibile. La messa a punto di nuove tecnologie applicate al restauro ha consentito alla mitica Ebe di Bassano del Grappa di ritrovare la sua forma e la sua grazia. Un innovativo intervento conservativo, interamente finanziato dal Rotary Club Distretto 2060, dal Rotary Club Bassano del Grappa e dal Rotary Club Asolo e Pedemontana del Grappa le ha restituito l’antica bellezza.  Per celebrare l’evento, la Città di Bassano, tramite i Musei Civici diretti da Barbara Guidi ha deciso di proporre fino al 30 maggio il capolavoro ritrovato quale protagonista di una mostra dedicata alla rivisitazione canoviana della figura mitologica di Ebe. Il maestro di Possagno realizzò due differenti versioni di Ebe. Entrambe, trasposte in marmo, sono il vanto di quattro importanti collezioni pubbliche e private d’Europa. Nel Salone Canoviano del Museo bassanese, Ebe dialogherà con la prima versione in gesso del medesimo soggetto, patrimonio della padovana Collezione Papafava. 

L’arte dissacrante di David LaChapelle in mostra al Maschio Angioino

I desideri e le ossessioni della società contemporanea lette dall’arte surreale e provocatoria di David LaChapelle travolgono il Maschio Angioino in occasione di una grande mostra che porta a Napoli i lavori coloratissimi del fotografo statunitense. Il percorso, scandito da opere realizzate dal 1980 ad oggi, racchiude lavori come Deluge (2007) in cui LaChapelle re-immagina un diluvio biblico, ambientandolo a Las Vegas e rendendo contemporanea l’opera di Michelangelo della Cappella Sistina. In Rape of Africa (2009) la modella Naomi Campbell, nel ruolo di Venere, viene posta al centro di una scena di ispirazione botticelliana ambientata nelle miniere d’oro africane. In esclusiva per la Cappella Palatina, LaChapelle porta alcuni dei negativi fotografici dipinti a mano negli anni Ottanta, quando, ancora adolescente, indagava le idee della metafisica e della perdita, mentre imperversava la devastante epidemia di AIDS. La mostra, a cura di Vittoria Mainoldi e Mario Martin Pareja, è prodotta da Next Exhibition, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Associazione Culturale Dreams, Alta Classe Lab, Fast Forward e Next Event.
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