Consumi delle famiglie ancora sotto i livelli pre-Covid, boom di hitech e turismo

- di: Barbara Bizzarri
 
Confcommercio fa il punto sulle scelte di spesa degli italiani dal 1995 a oggi, calcolando che sono pochissime tipologie di prodotti a crescere davvero, dai computer ai cellulari, che vedono un’esplosione della spesa: infatti, i grandi protagonisti sono loro, a seguire i Pc e in generale i prodotti multimediali, a segnare il cambiamento delle abitudini negli acquisti che hanno caratterizzato le famiglie italiane negli ultimi trent'anni: parlano chiaro, quindi, i dati desunti dall’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio, da cui emerge che la spesa pro capite per i computer e i prodotti affini è aumentata del 786%, anche se il vero "boom" riguarda proprio il settore dei cellulari con un incremento stellare di spesa che dal 2007 è passato da +696,7% a ben + 5.339%.

In forte crescita, all’interno del comparto del tempo libero, anche i servizi ricreativi e culturali (+93%); in calo i pasti in casa (-11,2%), mobili ed elettrodomestici (-5,1%) e il consumo di elettricità e gas (-12,2%), anche in virtù della riduzione degli sprechi e delle politiche di risparmio energetico. Se nel 2023 gli italiani torneranno finalmente a recuperare i livelli di spesa pre-Covid, con un lieve aumento (21.083 euro pro capite contro i 20.914 del 2019, calcola Confcommercio), sono ancora lontani da recuperare quelli del 2007 e, secondo l’organizzazione, non si riuscirà neanche l’anno prossimo: il 2023, tuttavia, si può definire come l’anno del ritorno alla normalità grazie soprattutto al consistente contributo della filiera turistica che, rispetto all’anno scorso, registra aumenti consistenti per viaggi, vacanze e alberghi (+23,6%), servizi ricreativi e culturali (+9,7%), bar e ristoranti (+8%). In attesa della ripresa della manifattura esportatrice, sono questi i pilastri del terziario di mercato da cui può derivare una maggiore crescita economica auspicabilmente sostenuta anche da riforme e investimenti del PNRR.

Commentando l'analisi dell'Ufficio Studi sui consumi degli italiani dal 1995 al 2023, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha osservato: "La crescita dei servizi e del turismo potrebbero riportare quest'anno i consumi ad un livello di normalità. Consumi peraltro che valgono il 60% del Pil". "L'economia però è in fase di rallentamento e alcuni nodi sono ancora irrisolti. Mancano infatti all'appello un piano di rilancio del Sud, la piena realizzazione di riforme e investimenti del Pnrr e una profonda riforma fiscale in tempi rapidi".  
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