Confindustria: Piccola crescita nel 1 trim. per l'azienda Italia

 
L’Istat ha ribaltato le stime diffuse un mese fa: tra gennaio e marzo il Pil è aumentato dello 0,1%. In calo il valore aggiunto del terziario, mentre la spesa delle famiglie è diminuita dell'1,8%rispetto ai tre mesi precedenti. 
 
Contrordine: il primo trimestre del 2021 si è chiuso in crescita per l'economia italiana. L'Istat ha infatti ribaltato le stime diffuse il 30 aprile scorso (link ai dati completi in pdf), che indicavano un calo congiunturale dello 0,4%, annunciando invece per il periodo gennaio-marzo un aumento del Pil dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. La variazione acquisita del Pil per il 2021, ovvero quella che si otterrebbe se nei trimestri successivi al primo si registrasse una crescita nulla, è così ora ari a +2,6%. Un segnale positivo, insomma, nel giorno in cui l'Istat ha diffuso anche i dati sul mercato del lavorodai quali emergono cenni di vitalità, con occupazione e disoccupazione in aumento.


Il moderato recupero dell'attività produttiva, spiega l'Istituto di statistica, è sintesi di un aumento del valore aggiunto dell'agricoltura e dell'industria e di una contrazione del terziario, che in alcuni comparti ha risentito ancora degli effetti delle misure di contrasto dell'emergenza sanitaria. I servizi di informazione e comunicazioni, le attività finanziarie e assicurative e quelle professionali sono cresciuti rispettivamente dello 0,1%, 0,2% e del 4,3%, mentre il valore aggiunto è diminuito del 2,3% nel comparto che raggruppa commercio, trasporto, alloggio e ristorazione, dell'1% nelle attività immobiliari, dello 0,4% nell'amministrazione pubblica, difesa, istruzione e sanità e dell'1,7% nel raggruppamento delle attività artistiche, di intrattenimento e degli altri servizi.

La spesa delle famiglie, infine, è diminuita dell'1,8% rispetto al trimestre precedente: in particolare, gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti dello 0,9%, quelli di servizi del 4,2%, quelli dei beni semidurevoli del 3,6%, mentre quelli di beni non durevoli sono cresciuti dell'1,9%. Si registrano crescite congiunturali del valore aggiunto di agricoltura e industria pari, rispettivamente, al 3,9% e all'1,8%, mentre i servizi registrano un calo dello 0,4%.
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