Confcommercio: Incognita varianti sulla ripresa

 
I dati della Congiuntura Confcommercio di luglio indicano una crescita dei consumi ma ancora lontani dai livelli pre-Covid. Il Pil cresce del 6,5% su base annua ma la situazione di incertezza legata alla situazione epidemica pesa sul rilancio di tanti settori economici. 

I dati economici della Congiuntura Confcommercio di luglio (documento pdf) "scontano" una situazione di incertezza legata sia alle difficoltà di molti settori, su tutti quello turistico che già nell'analisi della Congiuntura di giugno emergeva come l'anello più debole della catena, a riprendere un andamento economico vicino a quello pre-covid che alla situazione in evoluzione delle varianti del virus che potrebbero comportare nuove restrizioni. Dunque la ripresa vera e propria sembra ancora lontana. 

Bella: "Con rischio varianti la ripresa potrebbe slittare di un anno e mezzo"

Commentando i dati della Congiuntura Confcommercio, il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella ha sottolineato che "se l’avanzamento della campagna vaccinale lascia ben sperare per il prossimo futuro, l’emergere delle varianti del virus e il riacutizzarsi dei contagi potrebbero portare a misure volte a governare e, di fatto, contenere, la mobilità internazionale e interna. Tale eventualità toglierebbe vigore alla ripresa, pur non compromettendola. La conseguenza, tuttavia, sarebbe quella che la crescita non si diffonderebbe in misura sufficiente a tutti i settori, impedendo, per alcuni, come la filiera turistica, il ritorno ai livelli di attività pre-covid almeno per altri 12-18 mesi".

Pil mensile

A maggio 2021la produzione industriale ha registrato una battuta d’arresto (-1,5% congiunturale), interrompendo la fase di recupero. Il confronto su base annua continua a segnalare, peraltro, un incremento sostenuto e pari al 21,2%. Sempre a maggio l’occupazione ha confermato la tendenza a una moderata ripresa: +0,2% su aprile. I ritmi a cui procede il riassorbimento di disoccupati e inattivi sono, comunque, modesti, come indicato dal calo del numero di occupati pari 735mila unità rispetto a febbraio 2020. A giugno il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio ha proseguito nella tendenza al rialzo(+6,8% su maggio).
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