Colombani, partecipazione al centro, puntiamo sul risparmio per uscire dalla crisi

 
“È il momento di chiedersi quale deve essere il ruolo della finanza nel nostro sistema economico e sociale. Il modello oggi dominante vede nell’interesse dell’azionista l’unica priorità, ma è proprio questo che ha portato all’ampliamento di tutte le diseguaglianze. Per cambiare rotta è necessario puntare sulla partecipazione dei lavoratori, in accordo con l’articolo 46 della nostra Costituzione, e costruire un nuovo modello orientato alla democrazia economica, che apra loro le porte del capitale attraverso forme di partecipazione finanziaria volontaria, strutturata, ricorrente e incentivata. L’obiettivo è incidere sulle scelte delle imprese, anche con l’ingresso di rappresentanti dei lavoratori negli organi elettivi, e attuare politiche salariali in linea con l’andamento della produttività, indispensabili per un’equa redistribuzione della ricchezza. La partecipazione è fondamentale anche per governare la transizione digitale. Senza perseguire gli obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale, la digitalizzazione rischia di rivelarsi l’alibi per il taglio dei costi e dei posti di lavoro. Banche e assicurazioni hanno una funzione sociale da perseguire nell’interesse di tutti gli stakeholder, non solo degli azionisti: i dividendi non sono tutto”. Lo ha dichiarato il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani nella relazione con cui ha aperto oggi i lavori del Congresso nazionale del sindacato.

“C’è però anche un’altra via alla partecipazione, quella del coinvolgimento dei risparmiatori nel rilancio dell’economia italiana – ha proseguito Colombani – I fondi del Pnrr, da soli, non bastano: serve uno shock da investimenti privati. Sui conti correnti delle famiglie ci sono 1.183 miliardi di euro. Se una frazione di queste risorse venisse indirizzata verso l’economia reale gli effetti sarebbero enormi. È il momento di pensare ad un Fondo di investimento nell’economia reale alimentato dal risparmio degli italiani, gestito con forme di partenariato pubblico-privato, con il coinvolgimento degli intermediari finanziari. Come incentivo, ai risparmiatori andrebbe assicurata la garanzia totale dei loro investimenti con limiti di ammontare e tempo. Se per l’edilizia – ha aggiunto il leader dei bancari Cisl – è stata varata una misura come il superbonus 110%, perché non incentivare il risparmio?”

“L’articolo 47 della Costituzione non prevede solo la tutela del risparmio, ma anche il suo investimento nei complessi produttivi del Paese. Tradurre queste parole in realtà – ha concluso Colombani – è oggi più che mai urgente”.
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