Clabo, primo semestre 2022 in crescita: ricavi totali +24,6% e ordini +12,3%

- di: Barbara Leone
 
Trend in crescita per il Clabo S.p.A., capofila del Gruppo leader mondiale nel settore delle vetrine espositive professionali per gelaterie, pasticcerie, bar, caffetterie ed hotel. Il Consiglio di Amministrazione della società si è infatti riunito per prendere visione dei dati consolidati al primo semestre dell’anno in corso. Ne emerge un quadro più che roseo. A cominciare dalle vendite nette, che risultano in aumento del 23,6% rispetto al I semestre del 2021 grazie al buon andamento in Nord America, in Europa e ai significativi segnali di ripresa, nell’ultimo trimestre, nel continente asiatico. I ricavi totali sono invece pari a 32,3 milioni (+24,6% YoY), mentre gli ordini del primo semestre sono pari ad Euro 30,6 milioni (+12,3% YoY). “I risultati che abbiamo esaminato oggi in Consiglio di Amministrazione - ha commentato il Presidente di Clabo Pierluigi Bocchini - ci confermano il trend di crescita del nostro Gruppo, la sua forza nei mercati internazionali, la sua competitività grazie alla strategia Think Global & Act Local che ci consente di avvicinare la produzione ai mercati di vendita evitando, in un contesto così complicato, di dover sostenere costi di logistica elevatissimi e dazi doganali che renderebbero difficile, se non impossibile, vendere su alcuni mercati.

Nonostante la complessità dello scenario macroeconomico mondiale, rimaniamo fiduciosi di poter continuare nel nostro percorso di crescita. Al riguardo delle recenti vicende di cui al comunicato del 15 luglio u.s., voglio ribadire che Clabo S.p.A. rimane pienamente operativa come le altre società del Gruppo ed il management ritiene di poter far fronte al pur significativo impatto del provvedimento senza che ne venga pregiudicata la gestione ordinaria”. Il portafoglio ordini evaso nei primi sei mesi è relativo ad ordini in gran parte commissionati nel 2021, e quindi prima dell’entrata in vigore degli aumenti di listino della Società capogruppo (+4,5% dal 1 gennaio 2022 e +6% dal 15 maggio 2022) e di HMC (+7% dal 1 gennaio 2022). La PFN, passiva per Euro 43,6 milioni, che include Euro 5,9 milioni di effetto IFRS 16, risulta sostanzialmente stabile rispetto al 31 marzo 2022 (Euro 43,3 milioni) nonostante il livello delle scorte in significativa crescita (come peraltro già annunciato nel comunicato relativo ai risultati 1Q22) necessarie per far fronte ai lunghi tempi di approvvigionamento attualmente in essere sul mercato. Il management stima di poter rientrare sui livelli di scorte abituali non prima del terzo trimestre 2022. Gli ordini confermati nei primi 6 mesi del 2022 sono pari a Euro 30,1 milioni, in crescita del 12,3% rispetto al primo semestre 2021. Infine la marginalità media sugli ordinativi risulta in linea con quella dei primi sei mesi dell’esercizio in corso. 
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