CNA: dal decreto energia risposte parziali alle difficoltà delle imprese

 
Il Decreto-legge Energia pubblicato in Gazzetta Ufficiale risponde solo parzialmente alle difficoltà delle imprese per il caro-energia, prorogando per il secondo trimestre alcune misure emergenziali. Tuttavia vengono lasciati fuori, o ridimensionati, interventi importanti che hanno consentito finora di ammortizzare in parte gli impatti determinati sulle bollette dalla forte impennata dei prezzi registrata nell’ultimo anno e mezzo.

È positiva la conferma degli interventi sul settore del gas naturale, in particolare il congelamento degli oneri generali sulle bollette di imprese e famiglie, mentre desta preoccupazione l’assenza dell’analogo azzeramento degli oneri generali per il settore elettrico, che ha permesso finora di congelare uno stock di parafiscalità che occupa normalmente quasi il 35% della bolletta elettrica. La mancata conferma della misura rischia di caricare sulle bollette delle imprese un peso economico che azzererebbe quasi del tutto l’alleggerimento delle bollette per effetto della flessione del costo dell’energia.

La loro reintroduzione a partire dal 1° aprile, in un contesto in cui i prezzi dell’energia restano comunque elevati e ben lontani da livelli pre-crisi rende quindi ancora urgente la riforma strutturale del sistema degli oneri generali da parte del Governo, che dovrebbe piuttosto prevederne la rimozione dalle bollette di imprese e famiglie disponendone il trasferimento – anche graduale – sulla fiscalità generale.

Parzialmente positiva è anche la conferma dei crediti di imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas a favore delle imprese diverse da quelle energivore/gasivore, uno dei pochi strumenti che ha concretamente dato sollievo alle piccole imprese nella fase più acuta del caro-energia.

CNA valuta in modo positivo l’estensione del credito d’imposta per l’energia elettrica alle imprese con contatori di potenza pari o superiore a 4,5KW, reintrodotta dopo un periodo di limitazione, che amplia in maniera significativa la platea delle imprese ammesse al beneficio. Tuttavia, aver fortemente abbassato l’entità delle aliquote non tiene conto del livello attuale dei prezzi energetici che, seppur in flessione, continuano a produrre ancora impatti importanti sulle bollette delle piccole imprese.

 
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