Borsa: Europa si raffredda a meta' seduta, Milano +0,2% con le utility

 
Il comparto delle utility sostiene Piazza Affari che a meta' seduta vede il Ftse Mib in progresso dello 0,21%, lontano dai massimi della mattinata. Si muovono poco sopra la parita' gli altri listini europei, in rallentamento rispetto all'avvio: a Parigi il Cac40 scivola dello 0,06%, a Francoforte il Dax40 sale dello 0,08%, ad Amsterdam l'Aex dello 0,09%, a Madrid l'Ibex35 dell'1,17%, quando a Londra il Ftse100 guadagna lo 0,8%. Intanto, anche i future a Wall Street, seppure positivi, stanno perdendo slancio. Le utility sono ben intonante in tutto il Vecchio Continente: il sottoindice Stoxx 600 sale del 2%, mettendo a segno la migliore performance settoriale. I dati Pmi servizi e manifattura hanno evidenziato un rallentamento, in particolare dell'attivita' industriale, in Europa e hanno indebolito la moneta unica, mentre i mercati azionari continuano a salire dopo le due sedute di inizio settimana gia' positive. Gli investitori aspettano il simposio di Jackson Hole della Federal Reserve che iniziera' domani e in particolare l'intervento del presidente della banca centrale Usa, Jerome Powell, che parlera' venerdi'. Sul fronte societario, dopo la chiusura di Wall Street, questa notte saranno pubblicati i conti di Nvidia, societa' al centro dell'attenzione in ottica sviluppo dell'intelligenza artificiale. A Piazza Affari, tra i titoli del Ftse Mib, forte progresso per Erg (+3,53%), dopo i dati sulla produzione di energia che ha visto salire soprattutto quella da fonti rinnovabili. Nel comparto bene anche A2A (+2,24%), Hera (+2,13%) ed Enel (+1,87%). Sottotono al contrario i petroliferi: Tenaris -1,77%, Saipem -1,03% ed Eni -0,5%, complice il calo del prezzo del greggio. Segno meno per Unipol (-3,84%) che viaggia in coda al segmento principale, quando le vendite colpiscono anche Banca Mps (-3,10%). Sul mercato valutario, l'euro resta sui minimi da due mesi verso il biglietto verde - toccato gia' ieri - e passa di mano a 1,0809 dollari (1,0860 in avvio e 1,085 ieri in chiusura) e a 157,175 yen (158,226 e 158,23). Il rapporto dollaro/yen si attesta a 145,419 (145,693 e 145,84). In rosso il prezzo del petrolio: il contratto consegna Ottobre sul Brent perde l'1,43% a 82,83 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti l'1,48% a 78,46 dollari al barile. Debole anche il gas ad Amsterdam: -10,16% a 38,55 euro al megawattora, dopo due sedute in rialzo sulle minacce di sciopero in alcuni impianti in Australia. (RCor)
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