A ottobre "fiammata" dell'inflazione

 
L'Istat ha rivisto al rialzo le stime preliminari: l'indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3% su base annua. 

Confcommercio: "la crescita pesa sulle prospettive dell'economia"

Anche a ottobre continua la crescita dell'inflazione che rischia di pesare sulla ripresa e di frenare i consumi, come sottolineato anche dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli in una recente intervista sul Corriere della Sera. Secondo i dati definitivi resi noti dall'Istat (link ai dati completi in pdf) l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,7% su base mensile e del 23% su base annua (da +2,5% del mese precedente). Secondo l'Istat, "l'ulteriore accelerazione, su base tendenziale, è in larga parte dovuta, anche nel mese di ottobre, ai prezzi dei beni energetici (da +20,2% di settembre a +24,9%) sia a quelli della componente regolamentata (da +34,3% a +42,3%) sia ai prezzi di quella non regolamentata (da +13,3% a +15,0%). Accelerano rispetto al mese di settembre, ma in misura minore, anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,0% a +2,4%)". 

Siamo al quarto mese consecutivo di crescita dei prezzi, passando dalla variazione negativa di dicembre 2020 "a una crescita di un'ampiezza che non si registrava da settembre 2012 (quando fu pari a +3,2%)". L'inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,8% per l'indice generale e a +0,8% per la componente di fondo.

Confcommercio: "La crescita dei prezzi pesa sulle prospettive dell'economia"

Commentando i dati preliminari dell'Istat, l'Ufficio Studi Confcommercio aveva sottolineato che "le stime preliminari di Pil e inflazione, in entrambi i casi migliori rispetto alle attese, restituiscono la fotografia di un’economia che, seppur in deciso recupero (il Pil del terzo trimestre è inferiore dell’1,4% rispetto a quanto registrato nel quarto del 2019), si trova ora ad affrontare la sfida della crescita in un contesto nel quale non mancano le incognite". 

"La più importante – prosegue la nota - è rappresentata dalla progressiva crescita dei prezzi al consumo. L’incremento dello 0,6% congiunturale, seppur al di sotto delle nostre stime per il contributo negativo fornito da alcune voci dei servizi, ha riportato il dato tendenziale a ridosso del 3%, soglia che potrebbe essere facilmente superata prima della fine dell’anno. L’inflazione sugli acquisti in alta frequenza, tra cui alimentari, affitti, carburanti, che impatta maggiormente sulle aspettative e sui comportamenti delle famiglie, passa dal 2,6% tendenziale di settembre al 3,2% di ottobre. Non si possono escludere effetti depressivi sui consumi dovuti alla perdita di potere d’acquisto dei redditi correnti e della ricchezza detenuta in forma liquida".
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