Nubi nel cielo di Roma fanno arrabbiare Zingaretti e Gualtieri

- di: Diego Minuti
 
Il cielo di Roma è bellissimo, dai colori (due, a dire il vero, l'azzurro e il biancore delle poche nuvole) abbacinanti che dovrebbero imporre di non pensare a null'altro, se non allo spettacolo della Città eterna. Eppure questo clima da tavolozza di un pittore impressionista è guastato dalle vicende politiche, sia a livello comunale che regionale, che lasciano pensare che, al netto del cielo da cartolina, stia per arrivare la tempesta.
Che potrebbe partire dalla sede della Regione Lazio e, poi, su su, percorrendo via Cristoforo Colombo, arrivare fino al Campidoglio, dove siede - a dire il vero su una poltrona che è sempre più scomoda - Roberto Gualtieri.

Roma: le assenze di Zingaretti sono una grana per il sindaco Gualtieri

La prima grana riguarda Nicola Zingaretti che, adducendo non meglio spiegati ''impegni istituzionali'', non ha partecipato, nel 2019, a molte sedute lavori del Consiglio regionale. Una cosa che non è certo rara nelle assemblee elettive di casa nostra, ma che è apparsa molto strana ad alcuni consiglieri d'opposizione (Fratelli d'Italia) che, chiedendo di potere accedere agli atti ufficiali, hanno di fatto creato la ''notizia criminis'' su cui indaga la Procura della capitale, che ha iscritto due nomi nel registro degli indagati, ma non quello di Zingaretti che, all'epoca, era anche segretario nazionale del Pd.

L'inchiesta vede indagate le persone che, apponendo la loro firma in calce agli atti che certificavano l'esistenza di ''impegni istituzionali'' del presidente, hanno attestato che, formalmente, il comportamento di Zingaretti era inappuntabile. Ma un conto è la forma, un altro è la sostanza. Anche se parliamo del presidente della Giunta regionale (certo oberato di impegni), resta da verificare se le 48 assenze, cumulate in poco meno di quattro mesi (dal 1 luglio al 24 ottobre del 2019), siano state tutte giustificate.

Ora, il totale dei giorni in esame è di 126. Ma se togliamo 16 domeniche, una festività (Ferragosto) e le settimane in cui, nell'estate del 2019, i lavori dell'assemblea regionale erano sospesi per le vacanze estive, gli interrogativi restano pesanti perché le mancate partecipazioni di Zingaretti ai lavori assembleari sarebbero veramente tante. Le assenze di Zingaretti sono state giustificate dal suo capo di gabinetto, Albino Ruberti, secondo il quale missioni o gli incarichi politico istituzionali del Presidente ''rientrano in una pluralità di impegni non elencabili in via tassativa".

Una spiegazione che, evidentemente, ha lasciato poco convinta la Procura che ha ipotizzato un abuso d'ufficio. Ma, si chiederà qualcuno, è solo per un'impuntatura che i consiglieri di Fratelli d'Italia hanno scatenato la loro offensiva? Beh, non proprio perché se il presidente non si assentava per riconosciuti ''impegni istituzionali'' (ma, sostengono, per partecipare a trasmissioni televisive o manifestazioni del suo partito) , allora è tutta un'altra cosa. Tanto che i consiglieri d'opposizione hanno evidenziato ''la non opportunità di conteggiare il presidente ai fini del numero legale. Non essendo considerabili impegni istituzionali collegabili al mandato di presidente della Regione Lazio quelli di segretario del Pd'. Se questo assunto venisse considerato fondato da un collegio giudicante, il rischio per Zingaretti e la sua maggioranza è che si dovrebbe riscrivere l'esito dei lavori d'aula, per i quali si renderebbe necessario un riconteggio dei voti dall'esito incerto.

C'è comunque poco da meravigliarsi (e non parliamo solo di Zingaretti) perché il malvezzo di farsi eleggere e poi disertare il luogo dove si dovrebbero giustificare i voti ottenuti oramai dilaga ad ogni livello.
Ma Nicola Zingaretti, oltre che presidente della Regione Lazio ed ex segretario nazionale del Pd, è anche un fratello o, come stiamo per dire, un cognato. Per essere precisi della moglie del fratello Luca-Montalbano, l'attrice Luisa Ranieri che, evidentemente esasperata dall'indecente spettacolo delle strade di Roma invase di spazzatura, ha postato su Instagram un video con cui ha sparato bordate - sia pure indirette - contro la gestione capitolina della ''monnezza''.

Ora, si dirà che tutti sono autorizzati a mostrare la vergogna della spazzatura per strada e a stigmatizzare chi non fa nulla o fa poco per rimuoverla. Ma se a farlo è una donna famosa, - e non solo perché il marito lo è di più -, ma soprattutto cognata del presidente della Regione (ente che sulla gestione della spazzatura ha spesso l'ultima parola), allora la protesta sale di tono e diventa un megafono assordante, la cui eco arriva sin sotto le scale dell'ufficio del sindaco Gualtieri. Lo sfogo in video di Luisa Ranieri non è passato inosservato, immediatamente cavalcato da chi certo non apprezza Gualtieri, perché ha sostituito Virginia Raggi o perché del Pd. Politicamente niente di che, ma lo schiaffo mediatico resta.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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