Intelligenza artificiale: oggi si mandano a casa i giornalisti, domani a chi toccherà?

- di: Redazione
 
Non è che la notizia sorprenda più di tanto, perché tutti sapevamo che, prima o poi, sarebbe arrivata. Ma è spiazzante sapere che la Bild, che, usando una definizione desueta, è un autorevole quotidiano tedesco, sostituirà ''alcune figure all'interno delle redazioni'', facendo ricorso all'intelligenza artificiale. Perché quella che, sino a ieri, era una ipotesi, forse anche un incubo, oggi entra nel linguaggio quotidiano della nostra era, aprendo la strada a chissà quali applicazioni della IA nella vita di ciascuno di noi.
Non una ''generica'' vita, ma quella di tutti i giorni, quando non saprai se chi ti risponde al telefono è un uomo o il frutto di una tecnologia avanzata, che tutto può surrogare o sostituire meno che i sentimenti e l'empatia. Oggi la scura della corsa impetuosa della tecnologia si abbatte sui dipendenti della Bild, domani chissà a chi potrebbe toccare.

Intelligenza artificiale: oggi si mandano a casa i giornalisti, domani a chi toccherà?

L'editore del quotidiano tedesco, che appartiene al gruppo Springer, ha dato l'annuncio, inserendolo in un piano di riduzione dei costi (perché poi alla fine di questo si tratta, risparmiare) che comporta anche la riduzione di un terzo delle edizioni regionali (che passeranno da 18 a 12), con il conseguente dimagrimento del corpo redazionale che potrebbe lasciare a casa centinaia di persone, in maggioranza giornalisti.

La spiegazione, seppure chiarissima, reca in sé elementi agghiaccianti, dai quali si desume che l'adozione dell'Intelligenza artificiale sarà ''democraticamente'' efficace, colpendo indiscriminatamente molte posizioni e profili professionali oggi retti da persone, in spirito e corpo, di cui l'editore dice, con distacco, che può fare tranquillamente a meno. Nella comunicazione dell'editore si afferma che la Bild ''sfortunatamente si separerà dai colleghi che hanno compiti che nel mondo digitale sono eseguiti dall’intelligenza artificiale e da processi automatizzati''. E nella definizione di ''colleghi'' rientrano molti profili - caporedattore, impaginatore, correttore di bozze, segretariato e editor fotografici - che, con l'avvento della IA ''non ci saranno più come sono oggi''.

Le rivoluzioni, quando cominciano, possono andare avanti all'infinito o fermarsi, inaridendosi le loro motivazioni, ideologiche o economiche. Quella dell'ingresso dell'intelligenza artificiale nel nostro modo di vivere avrà delle ripercussioni che oggi forse non si riescono nemmeno ad immaginare.
Quegli stessi che oggi ne sostengono l'adozione, che vedono nel ricorso all'intelligenza artificiale uno strumento per avere ricadute economiche senza considerare le ripercussioni sulle persone, sono essi stessi esseri umani e quindi ipoteticamente surrogabili dall'IA , allo stesso modo di quei giornalisti che Bild (ma forse anche per Di Welt, altra testata del gruppo Springer) ha deciso di mandare a casa.
Perché se oggi ritieni di potere sostituire chi costruisce, pensa, giudica, elabora qualcosa, domani la stessa sorte potrebbe toccare a te. Perché, come diceva la battuta finale di ''A qualcuno piace caldo'', se ''nessuno è perfetto'', non lo è nemmeno chi oggi considera l'uomo come un microchip da sostituire quando ne arriva uno tecnologicamente migliore. Solo che un microprocessore non ha un'anima.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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