Discoteche: il CTS dà l'ok per l'apertura con green pass e capienza al 35% ma i gestori protestano

- di: Daniele Minuti
 
Il Comitato Tecnico Scientifico ha deliberato il tanto atteso via libera per le riaperture delle discoteche, chiuse praticamente al 100% dallo scoppio della pandemia da Covid-19: si potrà ricominciare per i locali che si trovano in zona bianca ma con delle precise regole.

Il CTS dà l'ok per la riapertura delle discoteche

Naturalmente l'entrata sarà permessa solo a chi è provvisto di green pass, in più le discoteche avranno una capienza limitata al 35% (dipendenti compresi) se sono al chiuso mentre per quelle all'aperto la capienza si allarga al 50%. Tutti, clienti e lavoratori, dovranno essere provvisti di mascherina escluse le persone nella pista da ballo (attività equiparata a quelle sportive al chiuso). Sarà inoltre obbligatorio il tracciamento degli ingressi tramite lista per chiunque gestisca la discoteca.

La decisione degli esperti potrebbe ora essere resa operativa dal Governo tramite un decreto che disporrà una riapertura graduale delle discoteche e che potrebbe contenere anche gli annunciati allargamenti delle capienze per cinema, teatri e impianti sportivi durante il Consigloi dei Ministri di giovedì 7 ottobre.

Sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa, ha commentato: "Il parere del Cts sulle discoteche è una buona notizia e speriamo che sia solo un primo passo verso una maggiore riapertura, considerato anche il quadro epidemiologico attuale. Confido, che già nelle prossime settimane saremo in grado di rivedere al rialzo le percentuali indicate dal Comitato".

Se il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha definito "un primo segnale positivo" questa decisione dopo essersi espresso più volte a favore delle riaperture, più fredda è la reazione degli operatori di settore, come Silb-Fipe (sindacato italiano dei locali da ballo) che ha spiegato come la riapertura fosse fondamentale ma che queste condizioni renderà il compito di molti difficile dato che incideranno con forza sui costi.

Ma sui social è subito montata la protesta per una riapertura che per molti gestori sa “di beffa dopo due anni di chiusura“. Soprattutto viene contestata quella capienza al 35% compresa di personale dipendente che “di fatto riduce in maniera drastica la clientela. Dovremo far ballare anche chi lavora con noi?“ Proprio le spese di gestione fanno tremare maggiormente i titolari dei locali notturni perché “togliendo i barman, i camerieri, i dj ed eventuali figuranti la capienza si abbassa ancora di un 5% o in alcuni casi un 10%. Come si fa a lavorare con un 25% di utenza pagante?“. E' intervenuto anche  il presidente nazionale del Silb, Maurizio Pasca che ha dichiarato: “L’importante è riaprire ma così le condizioni non sono favorevoli, perché incideranno sui costi, mi auguro che in sede di Cdm si possano rivedere le percentuali sulla capienza nei prossimi giorni. Altrimenti in queste condizioni per molti sarà difficile riaprire“.
 
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli