Coldiretti: "I temporali aumentano i danni dovuti alla siccità"

- di: Daniele Minuti
 
La Coldiretti ha commentato l'allerta lanciato dalla Protezione civile in 5 diverse Regioni del centro-nord per temporali che dovrebbero colpire i territori, in particolare alcuni rovesci di forte intensità accompagnati da grandine, vento e fulmini.

Questi eventi potrebbero far salire in modo importante il conto dei danni nelle campagne dopo che i territori avevano subito l'impatto della siccità, in particolare a livello dei raccolti che hanno pagato il caldo che ha seccato i terreni: "La pioggia" - si legge nella nota ufficiale - "è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.
I cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono infatti su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con il risultato che sono saliti a 7252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che sono a rischio frane e/o alluvioni"
.

I cambiamenti climatici quindi si fanno sentire anche in Italia, dove gli eventi straordinari diventano sempre più frequenti: lo Stivale però resta un Paese piovoso circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente ma se ne trattiene solo l’11% per via delle carenze a livello infrastrutturale.

"Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie" - prosegue la Coldiretti - "è stato elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Recovery plan un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali. L’idea è di costruire senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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