Casa: Sogeea, aumenta del 20% in sei mesi il numero di quelle messe all'asta

- di: Redazione
 
E' un forte contributo alla comprensione del periodo che sta vivendo il Paese il rapporto semestrale sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea, che fa emergere il quadro di difficoltà che vive un gran numero di famiglie e imprenditori italiani. Come dimostra il dato relativo al numero delle case all’asta in Italia, con vendite forzate, aumentato del 20,2% in sei mesi e del 59,5% in un anno e mezzo. Come confermano le procedure in corso oggi: 13.764, a fronte delle 11.444 rilevate a luglio 2021. 

Il rapporto segnala, quindi, che il  valore finanziario delle transazioni rilevate nel secondo semestre del 2021 è di circa 1,5 miliardi di euro, di cui, tolte le spese per le procedure, circa 1,4 miliardi destinati alle banche (160 milioni sono gli introiti per l’Erario grazie all'’imposta di registro). Le transazioni si traducono in benzina per l'economia, grazie anche all'ammontare del costo delle ristrutturazioni, dopo l'acquisizione degli immobili, quantificato dal Centro studi di Sogeea in un miliardo di euro (anche in questo caso lo Stato ''fa cassa'' per circa 270 milioni di euro, tra Iva e tasse).

Netto il giudizio dell'ing.Sandro Simoncini, direttore scientifico del Centro studi di Sogeea e docente dell'università Uninettuno: ''Il quadro che ne scaturisce è quello di un Paese che favorisce il potere delle banche che generano entrate all’Erario. Si deve trovare una soluzione vera che consenta, alle persone che si trovano in difficoltà economico-finanziaria, di uscire dal buio della crisi dalla quale, senza misure adeguate, non verranno fuori''.

L'aumento della case all’asta in Italia va di pari passo in tutte le zone d’Italia tranne che al Nord, dove si registra un calo dell’8,4%, passando dalle 3.438 unità alle 3.170 attuali. Nel resto del Paese l’aumento è stato rilevato in tutte le aree: +56,4% nelle Isole (3358 unità contro le 2174 del semestre precedente), +46% al Sud (3162 contro le 2519) e +23% al Centro (4074 a fronte delle 3313 di luglio 2021).

Gli istituti di credito, secondo Sogeea, sono diventati meno aggressivi nei confronti di chi è in sofferenza, nella consapevolezza che il valore degli immobili è drasticamente calato negli ultimi anni e, di conseguenza, un’asta non li farebbe comunque rientrare dei capitali erogati. Questo, ad avviso del Centro studi di Sogeea, ''è un chiaro segno che le sofferenze, in aumento, provengono da altri creditori che hanno iscritto ipoteca sugli immobili, tra i quali c’è anche l’Agenzia delle Entrate''.

Studio Sogeea: allarme!! Troppe abitazioni all’asta

Un quinto degli immobili oggetto dello studio, pari a 2.770 unità, è localizzato in Sicilia, che è una delle quattro regioni con una percentuale a due cifre in rapporto al totale nazionale. A seguire ci sono il Lazio (2546 immobili, con il 18%), la Campania (1455 immobili) e il Piemonte (1308 immobili). 
A livello di province, invece, spiccano le 1240 case all’asta di Roma, con Catania a quota 945 davanti a Napoli (807), Frosinone (606) e Bergamo (561). Mezzogiorno e Isole, invece, hanno fatto registrare un incremento enorme delle abitazioni, che merita una riflessione (Sud +46%, Centro +22%, Isole +54%9). 

“Gli effetti della recente pandemia e della pregressa stagnazione economica che stenta a interrompersi - spiega Simoncini -  risultano sempre più devastanti con il passare degli anni. Cresce il numero di piccoli imprenditori, artigiani, commercianti che sono riusciti a far fronte per anni alle proprie difficoltà, ma che, sul in questo drammatico periodo, non possono che pagare un dazio altissimo, arrivando a intaccare anche il patrimonio personale più prezioso: la propria casa''. A livello nazionale si conferma che è sempre la fascia di reddito medio-bassa a pagare il tributo più rilevante alla crisi: il 64% delle abitazioni all’asta ha un prezzo inferiore ai 100.000 euro, percentuale che sale addirittura fino all’88% se si prendono in esame anche gli immobili appartenenti alla fascia tra 100.000 e 200.000 euro. Nella stragrande maggioranza dei casi, insomma, non si tratta certo di case di particolare pregio.

Un altro elemento della ricerca di Sogeea importante è quello che riguarda l'aumento della percentuale delle strutture alberghiere e turistico-ricettive oggetto di aste immobiliari. L'aumento, quantificato nel 9% in sei mesi e del 22% in 18 mesi, riguarda tutta la filiera dell'ospitalità (alberghi, bed & breakfast, motel, villaggi), con 158 vendite, contro le 145 rilevate all’inizio di luglio 2021. L’aumento evidenziato nell’anno precedente, quindi, è stato confermato. A trainare questa tendenza sono statti soprattutto Centro e Isola. Al Nord è stata più contenuta, così come al Sud. La regione italiana con più strutture all’asta è la Sardegna con 20 alberghi, seguita da Sicilia (19), Toscana e Lazio(18) e Campania (17).
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