Labomar: nuovo studio per Alpasigma conferma la validità dell’integratore Biochetasi Acidità e Digestione

- di: Barbara Leone
 
Carciofo, finocchio,  polvere  di  riso, enzimi,  calcio  carbonato  e  citrati. Sono questi gli elementi protagonisti di Biochetasi Acidità e Digestione, l’integratore alimentare che grazie alla sua formulazione agisce in tutte le fasi  della  digestione,  sulla  pesantezza  allo  stomaco  e  sul  senso  di  gonfiore addominale, favorendo  la  normale  funzionalità  del  sistema  digerente  e controllando l’acidità  gastrica. L’integratore (adatto a  tutta  la  famiglia  compresi  i  bambini  dai  6  anni  in  su e le donne in gravidanza e allattamento) è stato sviluppato e prodotto da Labomar, azienda nutraceutica italiana attiva a  livello  internazionale e quotata nel  mercato  EuronextGrowth  Milan, specializzata  nello sviluppo  e  produzione  di  integratori  alimentari,  dispositivi  medici,  alimenti  a  fini  medici speciali e cosmetici per conto terzi. L’azienda, su richiesta di Alfasigma, una delle principali aziende farmaceutiche italiane, ha condotto un nuovo studio sull’integratore dal titolo “Antacid and Prodigestive   Activity   of   a   Novel   Formulation” che è   stato   pubblicato   sul Journal   of Gastrointestinal & Digestive System. L’integratore è stato prodotto in due formati: granulato in buste e compresse masticabili. 

“Si  tratta  di  un  risultato  straordinario - ha sottolineato Walter  Bertin, fondatore  e  presidente di Labomar -,  che  conferma  le  proprietà  di  un  prodotto  la  cui efficacia era già stata ampiamente dimostrata e che nei nostri stabilimenti ha raggiunto e superatola milionesima confezione prodotta. Un traguardo davvero rilevante e di grande soddisfazione  per  i  nostri  team. Lo  studio,  fortemente  voluto  seppure  non  necessario  per  un  integratore alimentare,  ha  prodotto risultati  che  saranno  di  grande  utilità  anche  per  il  futuro, considerando  che  le  problematiche  digestive  coinvolgono  il  40%  della  popolazione, percentuale che, con la pandemia, è persino aumentata. Questo studio, inoltre, rafforza la partnership con Alfasigma, con cui abbiamo da tempo un rapporto di collaborazione con reciproca soddisfazione”. A conferma di ciò, le parole di  Marco Torriglia, direttore marketing della divisione Consumer Healthcare di Alfasigma, che ha così  commentato la ricerca: “Siamo davvero molto soddisfatti dei risultati ottenuti. Un ulteriore conferma di  quanto  la  ricerca  scientifica  sia  rilevante  per  sviluppare  nuovi  prodotti  efficaci  e  di qualità.  Caratteristiche  che  contraddistinguono  non  solo  Biochetasi  Acidità  e  Digestione, ma l’intera linea di prodotti Biochetasi, marca che si colloca tra le prime posizioni all’interno del mercato italiano dei disturbi gastrici”.

Lo studio, condotto da un team di  ricerca  composto  da  Elisa  Gaio,  Federico  Benetti  ed  Erik  Tedesco  di  EcamRicert, Francesco  Ciampanelli  di  Labomar  e  Paola  Benatti  e  Veronica  Pauletto  di  Alfasigma,  ha dimostrato, per la prima volta in vitro, l’azione antiacidità di Biochetasi Acidità e Digestione, monitorando  la  progressiva  neutralizzazione  del  pH  attraverso  la  simulazione  di  liquido gastrico. I test di neutralizzazione sono stati condotti partendo da pH 2 (corrispondente a una  condizione  di  digiuno)  e  pH  3  (stomaco  pieno).  L’attività  pro-digestivadi  Biochetasi Acidità e Digestione integrato con proteasi, lipasi e galattosidasi è stata valutata simulando in vitro la digestione di un alimento standard, composto da proteine, lipidi e carboidrati, in presenza e in assenza di normali enzimi digestivi (pepsina, tripsina, lipasi). I risultati hanno dimostrato  l’azione  multifunzionale  di  Biochetasi Acidità  e Digestione,  che  agisce  contro l’acidità  mentre  supporta  la  digestione  di  proteine,  lipidi  e  lattosio  con  un’azione  pro-digestiva. Come tale, può essere funzionale nel limitare gli effetti collaterali legati all’acidità gastrica e la sensazione di pesantezza allo stomaco dovuta a una digestione lenta in caso di pasti abbondanti o non bilanciati.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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