Eni, Edison e Ansaldo, nasce il patto per produrre idrogeno verde: alimenterà la nuova Centrale Termoelettrica di Porto Marghera

- di: Marco Tringali
 
Nella giornata di oggi, Eni, Edison e Ansaldo Energia, hanno comunicato l'avvio a Porto Marghera, di uno studio di fattibilità per produrre idrogeno verde, mediante l'elettrolisi dell’acqua, o blu, tramite l’impiego di metano con cattura della CO2 prodotta. Il combustibile così ottenuto in miscela con il gas naturale, dovrebbe alimentare la nuova centrale da 780 MW che Edison avvierà proprio nel sito di Porto Marghera nel secondo semestre del 2022.

Proprio in quel periodo, la nuova centrale dovrebbe entrare in esercizio utilizzando questo ciclo combinato di ultima generazione della potenza complessiva di 780 MW e impiegherà, inoltre, una turbina ad alta efficienza che sarà alimentata a idrogeno. I tre gruppi coinvolti nello studio di fattibilità, metteranno a disposizione le rispettive competenze e le tecnologie più evolute al fine di dare un contributo alla decarbonizzazione del settore elettrico, in armonia con quanto disposto dal Green Deal europeo.

Giovanni Brianza, Executive Vice President servizi energetici e ambientali di Edison, nel comunicato stampa ufficiale che preannuncia l'avvio dello studio di fattibilità, ha evidenziato come Edison si trovi nella “posizione ottimale” per diventare uno dei principali player nel settore della produzione di idrogeno. Un segmento “sinergico rispetto al proprio core business e centrale rispetto al piano di sviluppo strategico – ha chiosato Brianza - L’idrogeno è un vettore in fase di sviluppo che avrà un ruolo importante nel processo di decarbonizzazione del Paese. In questo quadro, Edison sta sviluppando numerosi progetti integrati per la produzione e l’utilizzo di idrogeno a beneficio di tutti gli usi finali, dalla generazione elettrica, all’industria, alla mobilità sostenibile. In particolare, per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale del proprio parco di produzione termoelettrica, nei propri impianti a ciclo combinato di nuova generazione Edison ha già previsto l'adozione di turbine a gas alimentabili con miscele di idrogeno e gas naturale, che consentiranno sostanziali riduzioni delle emissioni di CO2”.

Studio per l’utilizzo di idrogeno nella centrale termoelettrica a porto Marghera

L'accordo ha confermato la leadership di Eni nel settore della transizione energetica, come ha avuto modo di evidenziare Giuseppe Ricci, Direttore Generale Energy Evolution di Eni secondo il quale, questo accordo, rappresenta “un ulteriore tassello nel raggiungimento del target delle zero emissioni nette entro il 2050, grazie all’utilizzo di diverse leve. In questo contesto Eni ha l’obiettivo di diventare il principale operatore nella produzione e utilizzo di idrogeno decarbonizzato in Italia. A Porto Marghera, Eni promuove lo sviluppo della Hydrogen Valley investendo lungo tutta la filiera, dalla produzione di biocarburanti all’idrogeno per la mobilità sostenibile e, grazie all’accordo con Edison e Ansaldo Energia, anche per la generazione elettrica”.

Claudio Nucci, Chief Operating Officer di Ansaldo Energia, ha invece messo in risalto come la turbina “classe H GT36” realizzata dal suo gruppo per l’impianto termoelettrico Edison di Marghera, rappresenta il top di gamma in fatto di prestazioni e di ecosostenibilità: “Uno strumento fondamentale – ha affermato Nucci -  nel percorso verso la decarbonizzazione, in quanto già predisposta alla combustione di idrogeno. Mettiamo con soddisfazione e orgoglio il nostro know how tecnologico nell’ambito della combustione a favore di questo progetto per supportare la transizione energetica del Paese”.
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