Veicoli industriali, novembre a picco. Starace lancia l’allarme rosso
- di: Redazione
Novembre molto gelido per il settore dei veicoli industriali, con il mercato che segna quota -25,3% rispetto allo stesso mese 2023. Colonnina ancora più gelida per i mezzi pesanti sopra le 16 tonnellate, con -25,3% sempre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Veicoli industriali, novembre a picco. Starace lancia l’allarme rosso
In dettaglio, Il mercato dei veicoli industriali registra a novembre 1.967 immatricolazioni, contro le 2.609 di novembre 2023. La flessione colpisce trasversalmente tutte le fasce di peso, riflettendo una brusca frenata del settore.
I dati sono del Centro Studi e Statistiche dell’Unrae (Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri) che, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di novembre 2024 mettendo a confronto i dati con lo stesso mese del 2023.
A subire la battuta d'arresto più marcata sono i veicoli di massa compresa tra 3,51 e 6 t, che chiudono il mese con sole 55 unità immatricolate, in calo del 32,9% rispetto alle 82 registrate nello stesso periodo dell’anno precedente. L’andamento negativo interessa anche i mezzi di peso medio, tra 6,01 e 15,99 tonnellate, che perdono il 18%, passando da 328 a 269. Il segmento dei veicoli pesanti, con massa totale a terra pari o superiore a 16 tonnellate contribuisce in modo significativo al rallentamento complessivo, con 1.643 immatricolazioni a novembre, rispetto alle 2.199 dell’anno precedente.
Se si guarda però a un orizzonte più lungo, la situazione appare meno glaciale: nei primi undici mesi dell’anno il mercato registra un lieve arretramento dello 0,8%, totalizzando 26.635 immatricolazioni contro, le 26.861 dei primi undici mesi del 2023.
“I dati di novembre – evidenzia Paolo A. Starace, presidente della Sezione veicoli industriali di Unrae - evidenziano una significativa contrazione del mercato dei veicoli industriali, confermando le difficoltà sopraggiunte nella fase conclusiva dell’anno e le criticità già preannunciate nel recente passato. Non sarà certo il click-day del prossimo 16 dicembre, né i pochi fondi stanziati per gli incentivi di settore, con una maggiorazione che a malapena coprirà il ricambio di 200 veicoli pesanti vetusti, a risollevare le sorti del comparto”,
Starace indica i problemi di fondo che stanno dietro questa situazione, paventando dati ancora peggiori per il 2025, fino a parlare di uno ‘tsunami’: “A nostro avviso, il problema è di natura profonda: le radici affondano in una situazione economica nazionale e internazionale che ha iniziato a riverberarsi sul nostro settore, con un’onda lunga che rischia di essere ancora più devastante il prossimo anno. Questi segnali rappresentano solo le prime avvisaglie di quello che potrebbe trasformarsi in un vero e proprio ‘tsunami0. Le attuali previsioni per il 2025 indicano un calo a doppia cifra, tra il 10 e il 15%, ma il rischio è che la flessione possa essere ancora più marcata”.
La verità, per Starace, è che “Il settore sta affrontando sfide di carattere strutturale che richiedono, da parte del Governo, interventi strategici e politiche di ampio respiro in grado di sostenere l’intera filiera. In questo contesto, è essenziale concentrarsi su misure chiave, come il supporto alle imprese di autotrasporto e l’istituzione di un Fondo pluriennale per accompagnare il settore verso gli obiettivi di transizione ecologica. Allo stesso tempo, confidiamo che anche a livello europeo vengano adottate decisioni chiare e concrete, ispirate a un approccio integrato, per rilanciare l’industria e rafforzare la competitività delle imprese, come già indicato nel report Draghi dello scorso settembre”.