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Tripletta dem e schiaffo a Trump: Virginia, New Jersey e Pennsylvania

- di: Vittorio Massi
 
Tripletta dem e schiaffo a Trump: Virginia, New Jersey e Pennsylvania
Tripletta dem e schiaffo a Trump: Virginia, New Jersey e Pennsylvania
I democratici vincono in Virginia, conquistano il New Jersey e difendono la Corte Suprema della Pennsylvania. Trump crolla nei sondaggi: solo il 37% lo approva.

Il Partito Democratico esce trionfante dalla notte elettorale del 4 novembre 2025 con un triplice successo che scuote la politica americana. In Virginia, il partito conquista tutti i vertici dello Stato. In New Jersey, arriva la prima donna democratica governatrice. E in Pennsylvania, i progressisti difendono la maggioranza alla Corte Suprema, blindando un baluardo cruciale in vista delle prossime presidenziali. Tutto mentre il presidente Donald Trump affonda nei sondaggi: solo il 37% degli americani approva la sua presidenza, con oltre il 60% che ne boccia l’operato.

Virginia, il simbolo del cambiamento

In Virginia, la democratica Abigail Spanberger – ex agente CIA e deputata – diventa la prima governatrice dello Stato, sconfiggendo la repubblicana Winsome Earle-Sears. A fianco a lei, la senatrice di origine indiana Ghazala Hashmi viene eletta vicegovernatrice, prima musulmana e sudasiatica nella storia locale. Alla carica di procuratore generale arriva Jay Jones, che batte l’uscente repubblicano Jason Miyares, sostenuto da Trump. Tre vittorie su tre: una tripletta dem che travolge la destra e cambia il volto politico americano.

Dal palco di Richmond, Spanberger ha scandito: “La Virginia ha scelto il pragmatismo anziché lo spirito di parte e il caos”. Un messaggio inequivocabile, diretto a Washington, dove cresce la percezione di un trumpismo in declino e di un elettorato pronto a premiare toni moderati e soluzioni concrete.

New Jersey, Sherrill guida la svolta moderata

La conferma del vento blu arriva dal New Jersey, dove la democratica Mikie Sherrill, ex procuratrice federale ed ex pilota della Marina, conquista la poltrona di governatrice battendo Jack Ciattarelli, imprenditore di centrodestra. È la prima donna democratica alla guida dello Stato, seconda in assoluto dopo Christine Todd Whitman.

Nel suo discorso, Sherrill ha promesso: “Guiderò con coraggio, ascolterò ogni cittadino e non dimenticherò chi servo”. Il suo stile pragmatico, centrato su fisco, infrastrutture e sanità, consolida il profilo dei dem come partito della concretezza, capace di riconquistare il voto suburbano, decisivo nelle sfide nazionali.

Pennsylvania, la roccaforte progressista

Terzo successo, meno appariscente ma strategicamente cruciale: in Pennsylvania, i Democratici mantengono la maggioranza progressista nella Corte Suprema dello Stato, respingendo i tentativi repubblicani di ribaltare gli equilibri. I giudici Kevin Dougherty, Christine Donohue e David Wecht sono stati confermati per un nuovo mandato decennale, mantenendo un margine di 5 a 2 per il fronte progressista.

Il voto, in apparenza tecnico, ha un peso politico enorme. Se due giudici fossero stati estromessi, i repubblicani avrebbero potuto conquistare la maggioranza con le elezioni suppletive del 2027. La decisione degli elettori blocca ogni possibilità di manipolazione elettorale in vista delle presidenziali del 2028 e delle prossime ristrutturazioni dei collegi elettorali. Una vittoria giudiziaria che, come sottolineano diversi analisti, consolida il fronte democratico in uno Stato chiave.

Trump ai minimi storici

In parallelo, la popolarità di Donald Trump tocca il punto più basso del suo secondo mandato. Solo il 37% degli americani esprime fiducia nel presidente, mentre oltre il 60% dichiara di non approvarne la gestione. Il malcontento cresce tra gli indipendenti e nelle aree urbane, un tempo decisive per la coalizione repubblicana. Secondo osservatori politici, il voto del 2025 rappresenta “un chiaro rigetto del trumpismo”, con gli elettori che scelgono stabilità e serietà amministrativa rispetto a slogan e polarizzazione.

Il ritorno del centro

Virginia, New Jersey e Pennsylvania compongono così una mappa elettorale che premia leadership femminili, profili moderati e linguaggio istituzionale. In tre Stati simbolo della complessità americana, i democratici dimostrano di saper leggere il disagio dei cittadini senza inseguire le estremizzazioni del passato. “I cittadini vogliono soluzioni, non guerre di parole”, ha osservato un analista politico a Washington. Il messaggio è chiaro: il futuro si gioca nel centro, non ai margini.

Un 2025 spartiacque

La notte del 4 novembre 2025 segna dunque un punto di svolta politico e culturale. In meno di 24 ore, i democratici conquistano la Virginia, il New Jersey e difendono la Pennsylvania, mentre Trump affronta il peggior momento del suo mandato. Il messaggio al Paese è inequivocabile: il vento sta cambiando e il populismo, almeno per ora, non fa più breccia. 

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