USA 2020: Biden sarà il 46esimo presidente, ma Trump non ci sta

- di: Diego Minuti
 
Joe Biden ha vinto: l'annuncio della sua vittoria (dopo essersi aggiudicato la Pennsylvania) è stato dato per prima dalla Cnn, seguita nel giro di pochi minuti da tutte le altre televisioni nazionali, a cominciare da Nbc e Cbs. Una vittoria che gli ha consentito di raggiungere e superare la fatidica soglia di 270 grandi elettori e con essa di essere ormai certo della vittoria, una delle più contrastate della pluricentenaria storia delle presidenziali americane.

Tanto che ci sono voluti quattro giorni, dopo quello ufficiale del voto, per vedere accettato da tutti il verdetto. Meno che da Trump e dai suoi sostenitori, comunque tantissimi. La bagarre post-voto, scatenata dalle sulfuree dichiarazioni di Trump, ha avuto effetto anche nello scrutinio in Pennsylvania, su cui il tycoon aveva puntato per cercare di ribaltare quella che oramai tutti gli analisti indicavano come una sua disfatta. Non nei numeri - che lo hanno comunque premiato -, ma sicuramente nel modo scomposto con il quale ha condotto una campagna elettorale che lo aveva visto sfavorito nettamente, ma che in qualche modo ha raddrizzato nelle ultime settimane.

Il caso ha voluto giocare l'ultimo colpo a Trump affidando il verdetto decisivo allo Stato che ospita, con orgoglio, Liberty bell, la campana il cui suono, il 4 luglio del 1776, annunciò ai cittadini di Philadelphia che stava per essere letta in pubblico, per la prima volta, la Dichiarazioni di indipendenza. Philadelphia, la città dell'amore fraterno, qualcosa che, in questa campagna elettorale, ha fatto la sua apparizione raramente, fiammeggiante com'è stata.

Che la Pennsylvania potesse sancire la vittoria di Biden s'era capito ieri quando l'ex vice di Barak Obama aveva preso la testa, con 27.130 voti, mentre il conteggio era al 96 per cento delle schede.
Un epilogo che Trump ha contestato a modo suo, accusando i democratici di furto, truffe, corruzione e di tutto quello che poteva utilizzare in materia di conteggio delle schede. Il tutto fatto volare sulle ali di Twitter che, sistematicamente, li ha etichettati come privi di riscontri, mettendo sull'avviso i lettori che il presidente faceva delle asserzioni che mancavano di conferme.
Fino a questa mattina Donald Trump, contro tutte le evidenze, ha ribadito di aver vinto le elezioni e con amplissimo margine. Un copione già seguito la prima sera del post voto, dopo essersi attribuita la vittoria e annunciando che avrebbe fatto ricorso alla Corte suprema - senza peraltro spiegare quali sarebbero stati i fondamenti giuridici e di fatto - delle sue denunce - se questa previsione non avesse avuto conferma.

Annuncio a cui comunque ha dato seguito, ordinando ai suoi avvocati di impugnare i risultati a lui contrari.
Anche se i democratici si dicono tranquilli, questi ricordi potrebbero ritardare ancora di molti giorni la proclamazione ufficiale. Giorni in cui Trump probabilmente continuerà a sparare a palle incatenate contro i democratici ed alimentare quel clima tesissimo che ha già avuto le sue prime ripercussioni concrete quando alcuni esponenti di gruppi bianchi armati hanno cinto d'assedio dei centri dove si stavano effettuando lo scrutinio.

Fino a ieri sera, quando la vittoria era già a portata di mano, Joe Biden, fedele al suo stile, non ha gridato, non ha esultato, ma ha solo invitato gli americani a superare le divisioni ed ad avviare un cammino che li veda uniti. Intanto, già si accettano scommesse su quando e come Trump lascerà la Casa Bianca, alla quale fino ad oggi è tenacemente abbarbicato. Perché c'è qualcuno che pensa che, non accettando l'esito dello scrutinio, continuerà a sentirsi presidente, in quanto confermato.

La proclamazione delle proiezioni delle tv che hanno indicato in Biden il vincitore della corsa per la Casa Bianca al momento non hanno fatto registrare alcuna reazione ufficiale da parte di "the Donald" che sabato mattina, in perfetta tenuta da golfista, con tanto di scarpette chiodate e cappellino bianco a coprire la zazzera che ormai ha virato nettamente verso l'arancio, ha raggiunto il campo di uno dei suo club per una partita. Ma c'è da stare certi che, già nelle prossime ore, i fuochi d'artificio riprenderanno a fare capolino dalla Casa Bianca, facendo impallidire, per violenza, quelli del 4 luglio.
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