Usa 2020: Biden vede vicina la vittoria, ma cominciano le violenze nelle città

- di: Diego Minuti
 
Il peggiore scenario, quello temuto da settimane da molti osservatori ed analisti politici, si sta materializzando negli Stati Uniti con il passare delle ore che oramai separano il Paese dalla ufficializzazione del vincitore della corsa verso la Casa Bianca. Da un lato, il democratico Joe Biden vede il traguardo a portata di mano e gli bastano ormai pochi voti di grandi elettori per dichiararsi il prossimo presidente americano; dall'altro, per come aveva lasciato capire da tempo, Donald Trump ha scatenato tutta la potenza di fuoco dei legali repubblicani pronti ad impugnare l'esito di quegli scrutini che lo hanno visto soccombere al suo avversario.

Una mossa che non ha sorpreso nessuno e che conferma ormai come negli Stati Uniti il rapporto tra la politica e la gente abbia perso, negli anni, ogni fiducia e che quindi la stessa democrazia non è un valore assoluto, ma viene piegata a seconda delle convenienze dal potente di turno.

L'annuncio che intende impugnare l'esito delle elezioni in alcuni Stati ha fatto di Donald Trump il primo presidente che, già prima delle elezioni, aveva mostrato la sua intenzione di non riconoscere il risultato se esso si fosse dimostrato a lui avverso. Un sintomo del senso di onnipotenza - basta guardare le immagini e i tweet in cui si dichiara vincitore in alcuni Stati mentre il conteggio delle schede non era finito - che ha sempre permeato il modo di Trump di intendere la presidenza, che forse ritiene lo possa mettere al di sopra di tutto. Persino della legge.
La ferocia che Trump sta mettendo in mostra in queste ore fa la felicità dei sostenitori, ma provoca sconcerto nei suoi consiglieri che, ad eccezione di Rudolph Giuliani, sempre più calato nel ruolo di ''anima nera'' delle strategie legali del presidente, sembrano non condividere l'aggressività delle dichiarazioni di ''The Donald'', il suo continuo ricorrere alle minacce come corollario a discorsi che, politicamente, ne hanno svelato il carattere.

E le sue predicazioni alla rivolta popolare in caso di sconfitta sembrano cominciare a mostrare i loro frutti, perché in queste ore cominciano ad arrivare notizie di scontri e disordini. Notizie che fanno gongolare il presidente pronto a dare una diversa lettura a quando accade.
La prima: vedete? la gente è con me e il solo sospetto che io sia vittima di brogli l'ha fatta scendere in strada a protestare.
La seconda: vedete? Sono i democratici a dimostrare con la violenza per intimidire me e i miei elettori.

Una doppia morale che sembra ora mostrare la corda, nel momento in cui il voto potrebbe dimostrarsi per lui negativo. Ora bisogna solo aspettare, sperando che la gente guardi alle elezioni come al rito che celebra la democrazia americana e non invece come ad un evento che segna una divisione forse insanabile nel cuore di una nazione.
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