Lavoro, 497mila assunzioni previste a gennaio: i settori in crescita

- di: Bruno Coletta
 

Turismo e commercio in crescita, manifatturiero in calo
Le imprese italiane programmano 497mila assunzioni per gennaio 2025 e circa 1,4 milioni per il primo trimestre, secondo il Bollettino Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro. Settori come turismo e commercio si confermano trainanti: il turismo prevede 67mila ingressi (+16mila rispetto al 2024) e il commercio oltre 77mila (+2mila). In calo invece il manifatturiero, con una flessione di 12mila unità rispetto all’anno precedente.
Il settore costruzioni è una nota positiva nell’industria, con un aumento dell’1,4% rispetto a gennaio 2024, per un totale di 52mila ingressi. Tuttavia, le difficoltà di reperimento restano elevate: il 49,4% delle posizioni aperte è considerato difficile da coprire.

Professioni più richieste e difficili da trovare
I profili tecnici e specializzati sono tra i più richiesti, ma anche i più difficili da reperire. Tra gli operai specializzati, i saldatori e i montatori di carpenteria metallica registrano una difficoltà di reperimento del 74,5%, seguiti dagli operai per attrezzature elettriche ed elettroniche (75,5%). Tra le professioni intellettuali, spiccano gli analisti di applicazioni (62,1%) e gli ingegneri (58,5%).
Le imprese segnalano carenze soprattutto per mancanza di candidati con competenze adeguate,” spiega il rapporto. La difficoltà di reperimento è legata al gap tra domanda e offerta formativa, in particolare per figure nei settori tecnico-scientifici.

Contratti e preferenze occupazionali
I contratti a tempo determinato dominano l’offerta con 215mila unità (43,2%), seguiti da quelli a tempo indeterminato (115mila, 23,1%). Inoltre, il 18% delle assunzioni è rivolto a lavoratori stranieri, con punte nei servizi operativi (28,8%) e nella logistica (26,3%).
Le opportunità per i giovani sotto i 30 anni sono rilevanti: circa il 30% delle posizioni, con settori come finanza (43,1%) e turismo (41,8%) particolarmente dinamici. “C’è una forte domanda di giovani talenti, soprattutto in settori legati alla digitalizzazione e alla transizione ecologica,” sottolinea un’analista del Ministero del Lavoro.

Disparità regionali e prospettive future
A livello territoriale, le imprese del Nord-Ovest e del Sud guidano le previsioni di assunzione, rispettivamente con 159mila e 123mila ingressi. Tuttavia, il Nord-Est registra la maggiore difficoltà di reperimento, con un tasso superiore al 54%.
Il rapporto evidenzia anche l’importanza di investimenti in formazione per colmare il divario tra competenze richieste e disponibili. Le professioni tecniche e scientifiche, in particolare, continueranno a essere il fulcro delle necessità occupazionali nei prossimi anni.
Unioncamere conclude che, nonostante le sfide, il mercato del lavoro italiano mostra segnali di resilienza, sostenuto dalla crescita in settori chiave come il turismo e il commercio.

(Nella foto il Segretario Generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli)


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