Ue, conto alla rovescia: nel 2027 lo stop al gas russo

- di: Redazione
 
Entro il 2027 l'Unione europea dovrà fare a meno del gas russo e in quest'ottica sta già lavorando per fronteggiare una scadenza che Mosca, in special modo dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina, usa come leva economica rispetto all'Occidente. A sottolineare l'importanza di questa deadline sono stati sia la Commissione Ue, che il Ue dell'energia, con parole che sono inequivocabili. Come quando la commissaria per l'Energia, Kadri Simson, ha detto, senza nemmeno tergiversare, che "dobbiamo sbarazzarci del gas russo entro il 2027. Ciò significa che stiamo lavorando intensamente per fornire ai nostri Paesi vie di approvvigionamento e fornitori alternativi".

Ue, conto alla rovescia: nel 2027 lo stop al gas russo

Simson ha fatto la sua dichiarazione all'arrivo al Consiglio Ue Energia a Bruxelles, nel corso del quale i ministri hanno discusso della fine del contratto tra Mosca e Kiev per il transito del gas russo verso l'Ue attraverso l'Ucraina, prevista alla fine dell'anno.
"Sono stata molto chiara e ho più volte confermato anche ai nostri omologhi ucraini il messaggio secondo cui la Commissione europea non si impegnerà con la Russia come fece cinque anni fa, quando fu concordato l'accordo", ha sottolineato Simson.

I numeri, a darne una lettura oggettiva, sembrerebbero dare segnali tranquillizzati, segnalando che le importazioni europee di gas dalla Russia sono significativamente diminuite del 71% dal 2021. Tanto che, lo scorso anno, il gas russo ha inciso solo per il 15% su totale del totale dell'import. Un segnale dell'efficacia del programma "RePowerEu''.

Ma questo, per come hanno sottolineato gli stessi ministri dell'Energia dei Paesi Ue, non deve fare pensare che l'Europa sia al riparo da possibili problemi.
Ma, se questo è il quadro politico, non si possono sottacere gli aspetti meramente concreti di questa situazione che ripropone, i termini ben più drammatici di quel che possa sembrare, il problema della dipendenza energetica dell'Europa da Paesi che speculano, in una pur sempre comprensibile logica economica, sul fatto di essere fornitori.
Per anni l'Europa ha stretto accordi con la Russia confidando nel fatto che Mosca li rispettasse nell'ambito di una situazione generale di equilibrio geo-politico. Ma. quando questo stallo ragionato è stato spezzato dal conflitto scatenato da Putin in Ucraina. tutto è saltato ponendo l'Europa davanti ad un quadro che non è certo rassicurante.

In ogni caso, da tempo l'Ue sta lavorando per raggiungere una condizione migliore, pur se non assolutamente rassicurante, perché basta che il meccanismo di pesi e contrappesi sia modificato da eventi inattesi (come l'implosione pilotata della Libia) per gettare ombre preoccupanti per il futuro energetico dell'Ue.
Il netto miglioramento della dipendenza dal gas russo, al saldo attuale, è certamente rassicurante, ma non ci mette al riparo da guai derivanti da situazioni inattese o sottovalutate. Come quelle di pensare che passare da un fornitore ad un altro, che magari non dà molte garanzie di affidabilità politica o democratica, metta al riparo da tutto.
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