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Ue all'attacco di Meta: attraverso Facebook, viola le regole antitrust

- di: Redazione
 
Ue all'attacco di Meta: attraverso Facebook, viola le regole antitrust
L'Unione Europea ha accusato oggi Meta, capogruppo di Facebook, di violare le regole antitrust, in particolare distorcendo la concorrenza nel business degli annunci. A Meta l'Ue contesta, a seguito dell'esito di una indagine avviata lo scorso anno, il meccanismo che lega la sua attività di annunci economici online, Facebook Marketplace, a Facebook, sospettando che Meta imponga condizioni commerciali sleali ai rivali "a proprio vantaggio".

Ue all'attacco di Meta: attraverso Facebook, viola le regole antitrust

Accuse che Meta respinge, affermando, in una dichiarazione ufficiale, fatta da Tim Lamb, responsabile di Meta per Europa, Medio Oriente e Africa, che ''le affermazioni fatte dalla Commissione europea sono prive di fondamento. Continueremo a lavorare con le autorità di regolamentazione per dimostrare che l'innovazione dei nostri prodotti è a favore dei consumatori e della concorrenza". La commissione ha affermato che, legando Marketplace al suo social network, gli utenti di Facebook hanno automaticamente accesso a Marketplace "che lo vogliano o no", sollevando preoccupazioni sul fatto che i concorrenti vengano esclusi.

Meta inoltre, per l'autorità europeo, imporrebbe unilateralmente condizioni commerciali sleali ai rivali di annunci economici online che pubblicizzano i loro servizi su Facebook o Instagram. E lo fa, secondo la commissione, attraverso termini di servizio "ingiustificati e sproporzionati" che autorizzano Meta a utilizzare i dati relativi agli annunci generati dai concorrenti a vantaggio del Marketplace. Quando l'anno scorso l'UE e la Gran Bretagna hanno aperto indagini gemelle sull'attività riservata dell'azienda, l'authority europeo della concorrenza ha affermato di sospettare che Facebook raccogliesse "vaste quantità di dati" sulle attività dei suoi utenti che gli consentivano di rivolgersi a specifici gruppi di clienti.

Se confermate, le pratiche sarebbero in violazione delle norme dell'UE che impediscono "l'abuso di una posizione dominante sul mercato". Le aziende che violano le norme antitrust dell'UE possono essere colpite con multe fino al 10% del loro fatturato annuo globale.
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