Ue, pessimismo di Lagarde: "L'inflazione non ha raggiunto il suo picco"

- di: Redazione
 
Il presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ha espresso i suoi dubbi sul fatto che l'inflazione abbia raggiunto il suo picco, dopo aver toccato i livelli più alti mai registrati negli ultimi anni. C'è troppa incertezza per sapere se l'inflazione, che ha raggiunto il 10,6% in ottobre, scenderà presto nei 19 Paesi che utilizzano l'euro, ha affermato Lagarde parlando alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo.

Ue, Lagarde: "L'inflazione non ha raggiunto il suo picco"

Il presidente della BCE ha quindi aggiunto che quando si guarda a ciò che sta spingendo l'inflazione, "che si tratti di cibo e materie prime in generale, o se si tratti di energia, non vediamo le componenti o la direzione che mi porterebbero a credere che abbiamo raggiunto il picco dell'inflazione e che sta andando declinare in breve tempo". Concetti che ha poi tradotto praticamente dicendo che la Banca centrale "continuerà a domare l'inflazione con tutti gli strumenti che abbiamo", in primo luogo gli aumenti dei tassi di interesse.

Dopo il terzo importante aumento dei tassi della banca in ottobre, la BCE prevede di "aumentare ulteriormente i tassi ai livelli necessari per garantire che l'inflazione ritorni al nostro obiettivo di medio termine del 2% in modo tempestivo". Le politiche della BCE sono in linea con quelle della statunitense Federal Reserve e di altri Istituti centrali di tutto il mondo di aumentare rapidamente i tassi per combattere l'inflazione, cresciuta prepotentemente quando l'economia globale si è ripresa dalla pandemia di COVID-19, per poi peggiorare dopo che la Russia ha scatenato la guerra in Ucraina.

A detta di molti economisti, però, le politiche di innalzamento dei tassi rischiano di far precipitare le economie in recessione mentre il mondo affronta una crisi energetica, costi alimentari più elevati e valute che si indeboliscono rispetto al dollaro USA. Nel 2023, secondo le previsioni dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, l'economia internazionale si espanderà solo del 2,2%. La maggior parte degli economisti prevede quindi una recessione in Europa (Regno Unito compreso) e negli Stati Uniti. Lagarde ha anche sottolineato come la guerra della Russia in Ucraina abbia colpito l'Europa in modo particolarmente duro, "data la nostra vicinanza al conflitto e la nostra dipendenza dalle importazioni di energia" da Mosca, che ha ridotto le forniture di gas naturale all'Europa, facendo impennare i prezzi.
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