Ue: Bruxelles si muove contro acquisizioni straniere di società europee

- di: Brian Green
 
Bruxelles vuole dotarsi di strumenti che le consentano di controllare gli acquisiti di aziende europee da parte di società straniere che sono state sovvenzionate dai loro governi. La proposta di regolamento riguarda anche la partecipazione agli appalti pubblici. La mossa, che sembra guardare soprattutto a Pechino, intende fermare la concorrenza sleale delle aziende il cui capitale è "drogato" da capitale pubblico.

L'area della concorrenza, guidata dalla vicepresidente Margrethe Vestager, sta quindi cercando di darsi più efficaci strumenti per contrastare gli acquisti stranieri di realtà europee. Anche se l'iniziativa non può menzionare esplicitamente l'aggressività delle aziende statali della Cina, è abbastanza chiaro che l'Europa guarda con preoccupazione a quanto sta accadendo, da cinque anni a questa parte, nel settore della logistica, dove il capitale pubblico cinese ha acquisito porti e terminal in Grecia, Spagna e Italia. In buona sostanza, Bruxelles vuole porre fine al vantaggio che hanno le aziende che hanno uno Stato alle spalle, sia con trasferimenti diretti che prestiti o incentivi fiscali. La Commissione, comunque, ritiene che un sussidio non crei distorsioni se è inferiore a cinque milioni di euro in tre esercizi fiscali.

Secondo la bozza, il dipartimento guidato da Vestager costringerà a notificare le fusioni in cui una delle società abbia base nell'Ue e ha avuto un fatturato di almeno 500 milioni di euro e in cui quella straniera ha ricevuto contributi finanziari di oltre 50 milioni negli ultimi tre anni fiscali. Bruxelles avrà 25 giorni per decidere se aprire un'indagine approfondita che potrebbe durare fino a tre mesi. Al termine di questo approfondimento, Bruxelles valuterà se dare il via libera all'operazione o vietarla. La concorrenza europea può anche autorizzare l'operazione, subordinandola a determinati impegni della società per correggere la distorsione che può creare nel mercato unico.

Queste concessioni possono includere la restituzione della sovvenzione ricevuta da un Paese terzo, con gli interessi corrispondenti. In materia di appalti pubblici, la presidenza portoghese sta cercando una posizione comune tra i Ventisette per poter portare avanti la proposta presentata dall'Esecutivo di Ursula von der Leyen di porre il veto alla partecipazione a gare pubbliche di aziende che provengono da Paesi ostili con le aziende europee. Per questo motivo, la Commissione obbligherà le società sovvenzionate a notificarle la loro partecipazione a gare pubbliche per un valore minimo di 250 milioni di euro. La Commissione avrà 60 giorni per condurre un'indagine preliminare e, se deciderà di aprirla, altri 200 giorni per un'indagine più approfondita.
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