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Turismo, la manovra che cambia il gioco tra lavoro, qualità e digitale

- di: Bruno Legni
 
Turismo, la manovra che cambia il gioco tra lavoro, qualità e digitale
Turismo, la manovra che cambia il gioco tra lavoro, qualità e digitale
Una strategia diffusa che punta su occupazione, investimenti e territori.

Più che un annuncio politico, il pacchetto turismo inserito nella legge di Bilancio si presenta come una riscrittura strutturale delle leve economiche del settore. Le misure approvate toccano lavoro, imprese, territori e innovazione, con l’obiettivo dichiarato di rendere il sistema turistico italiano più competitivo e meno fragile.

"Una manovra che dimostra l’impegno a sostenere un comparto fondamentale per l’economia nazionale", è la sintesi istituzionale. Ma al di là delle dichiarazioni, il cuore della manovra è fatto di numeri, criteri e strumenti operativi.

Lavoro notturno e festivo: incentivo diretto alle buste paga

Viene confermato un trattamento integrativo del 15% sulle retribuzioni lorde per il lavoro notturno e per lo straordinario nei giorni festivi. La misura copre il periodo dal 1° gennaio al 30 settembre 2026 ed è destinata ai lavoratori del turismo, dell’ospitalità, della ristorazione e del termalismo.

Il beneficio riguarda i dipendenti con reddito annuo fino a 40.000 euro e punta a sostenere un’occupazione che soffre da anni di stagionalità, carichi irregolari e difficoltà di reperimento del personale.

Contratti di filiera: capitali pubblici per investimenti privati

Una delle novità più rilevanti è l’introduzione dei contratti di filiera, con uno stanziamento di 50 milioni di euro all’anno dal 2026 al 2028. Le risorse potranno finanziare anche contributi a fondo perduto, favorendo l’integrazione tra imprese turistiche, servizi e distribuzione.

A questi fondi si aggiungono le risorse destinate ai contratti di sviluppo: 250 milioni nel 2027, 50 milioni nel 2028 e altri 250 milioni nel 2029. L’obiettivo è rafforzare la struttura industriale del turismo, superando la frammentazione cronica del settore.

Meno burocrazia, più strategia: la riforma del Funt

La manovra interviene anche sulla macchina amministrativa, semplificando l’accesso alle agevolazioni finanziarie e riducendo i passaggi procedurali legati al Fondo Unico Nazionale per il Turismo.

Il Funt viene rifinanziato con 37,5 milioni di euro annui per il triennio 2026-2028 e orientato verso obiettivi chiave: destagionalizzazione, digitalizzazione, sviluppo delle filiere turistiche, investimenti coerenti con i principi Esg e promozione del turismo sostenibile.

Tax free shopping: procedure più rapide per i visitatori extra-Ue

Il sistema di rimborso dell’Iva per i viaggiatori residenti fuori dall’Unione europea viene snellito attraverso un processo di validazione unico per tutte le fatture elettroniche intestate allo stesso acquirente.

Viene inoltre esteso da quattro a sei mesi il termine per la restituzione al venditore della documentazione vistata in dogana, facilitando sia i turisti sia gli operatori commerciali.

Destinazioni turistiche di qualità: certificare l’eccellenza

Tra le misure più innovative spicca il Riconoscimento di Destinazione turistica di qualità, pensato per valorizzare comuni, unioni di comuni e isole minori sotto i 30.000 abitanti.

Il titolo, valido per due anni, sarà assegnato sulla base di criteri tecnici legati a qualità dei servizi, sostenibilità, accessibilità e crescita sociale. Le località riconosciute avranno accesso prioritario alle attività di promozione e al supporto istituzionale.

La misura è sostenuta da uno stanziamento di 500.000 euro annui a partire dal 2026.

Digitale e interoperabilità: il turismo entra nel Polo Strategico

Viene istituito un fondo da 250.000 euro annui per garantire l’efficienza dei servizi digitali del turismo trasferiti al Polo Strategico Nazionale, rafforzando l’interoperabilità tra enti e applicando il principio del once only, che evita la duplicazione delle richieste di dati ai cittadini.

Per assicurare continuità al portale italia.it e al Tourism Digital Hub, sono previsti 4,2 milioni di euro nel 2026 e 3,5 milioni annui dal 2027, superando la scadenza dei fondi Pnrr.

Una manovra che sposta il baricentro

Nel complesso, il pacchetto turismo della legge di Bilancio segna uno spostamento dal racconto all’architettura: meno slogan, più strumenti. Il vero banco di prova sarà l’attuazione, ma la direzione è chiara: lavoro tutelato, imprese strutturate, territori qualificati e un ecosistema digitale finalmente stabile.

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