Turismo: quali sono e come cambiano le abitudini dei turisti stranieri in Italia

- di: Barbara Bizzarri
 

Vengono in Italia per concedersi un momento di relax, optano principalmente per Roma, Milano e Venezia, sono millennial e turisti alto-spendenti, realizzano il 60% delle loro spese di viaggio da noi. Il turista internazionale in Italia usa principalmente carte di debito/credito, è consapevole dell’ambiente e ama le soluzioni personalizzate: è quanto emerge dall’edizione Inbound del Global Travel Intentions Study 2023 pubblicato da Visa per evidenziare come stanno cambiando i viaggi dall’estero verso l’Italia dopo la pandemia, i trend emergenti, le nuove abitudini di pagamento e i nuovi segmenti di viaggiatori: “Con la ripresa del turismo in Italia, il ritorno ai flussi pre-pandemia e i grandi eventi internazionali in arrivo come il Giubileo e le Olimpiadi invernali di Milano Cortina, intercettare le esigenze e le aspettative del viaggiatore internazionale rappresenta un’opportunità imperdibile - commenta Stefano M. Stoppani, country manager Visa Italia -. I pagamenti digitali offrono a tutta la filiera gli strumenti per cogliere questa opportunità: ai territori per analizzare i flussi e migliorare strategicamente i servizi, e alle Pmi per far crescere i volumi di vendita, disporre di maggiore protezione contro frodi e rischi e non perdere occasioni con i turisti stranieri. Come Visa, abbiamo sviluppato con i nostri partner un approccio dedicato proprio per aiutare le piccole imprese e gli esercenti a digitalizzare il loro business e stiamo supportando in questo percorso 13,5 milioni di Pmi in Europa”.

Turismo: quali sono e come cambiano le abitudini dei turisti stranieri in Italia

L’Italia attrae principalmente viaggiatori provenienti da Svizzera, Regno Unito, Francia, Spagna, Usa ed Emirati Arabi, con i millennial e i turisti alto-spendenti in testa alla classifica dei segmenti più rappresentativi e Roma, Milano e Venezia come destinazioni preferite. Il periodo medio di soggiorno è di 8 giorni con punte più lunghe per le famiglie con bambini (10 giorni). Il desiderio di relax, seguito dalla voglia di esplorare, è la principale motivazione, soprattutto per i francesi. A spingere gli statunitensi è invece la voglia di avventura, mentre gli svizzeri non vedono l’ora di incontrare parenti e amici.

Riguardo le abitudini di pagamento, i flussi turistici provenienti da Emirati Arabi e Stati Uniti sono quelli più alto-spendenti. La spesa media ammonta a $ 2424 di cui $ 970 (40%) vengono spesi prima del viaggio e i restanti $ 1454 (60%) a destinazione. Le carte di pagamento e i digital wallet sono i principali strumenti di pagamento (71%), anche se il loro utilizzo è accompagnato dai contanti una volta a destinazione, soprattutto per pagare i ristoranti e fare shopping. Tra i principali fattori che spingono all’utilizzo delle carte di pagamento, il 74% dei viaggiatori intervistati ha segnalato la presenza di ampi metodi di accettazione, mentre il 29% ha apprezzato la sicurezza e la protezione dalle frodi.

Per quanto riguarda le nuove abitudini post pandemia, la consapevolezza ambientale continua a crescere con i viaggiatori internazionali che sono maggiormente attenti (60%) e cercano attivamente opzioni di viaggio più sostenibili per quanto riguarda l’alloggio (26%), la mobilità (24%), il comportamento di acquisto (23%) e il supporto al business locale (22%).

L’altra importante tendenza emersa riguarda la personalizzazione. I viaggiatori in arrivo in Italia desiderano vivere esperienze personalizzate durante i loro soggiorni nel nostro Paese: la maggior parte (il 67%) preferisce operare in modo indipendente sul fronte delle prenotazioni di alloggi e trasporti, e sono sopratutto i viaggiatori provenienti da Svizzera (80%), Germania (79%) e Regno Unito (69%) a rivelarsi estremamente autonomi nell’organizzazione delle loro vacanze.

Per il futuro, il 35% dei turisti stranieri ha espresso il desiderio di tornare in Italia nei prossimi 12 mesi. In particolare, l’intenzione è molto alta tra i viaggiatori provenienti dalla Germania (62%) e dalla Svizzera (60%).

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