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Toyota Motor Italia, Moroni: "Il futuro a quattro ruote? È adesso"

- di: Redazione
 
Toyota Motor Italia, Moroni: 'Il futuro a quattro ruote? È adesso'

Auto progettate attorno a un sistema operativo e dotate di intelligenza artificiale. Ecco a cosa sta lavorando Lexus, il brand di lusso del gruppo Toyota. Che sull’ammiraglia RZ già stupisce i guidatori con lo steer by wire, un volante di forma quasi rettangolare senza collegamento meccanico con le ruote, e un cambio manuale simulato che permette al guidatore una piena interazione con la vettura elettrica.

Toyota Motor Italia, Moroni: "Il futuro a quattro ruote? È adesso"

Altro che computer di bordo, le Lexus di oggi sono già dotate di intelligenza artificiale nella gestione dei sistemi di sicurezza e assistenza al guidatore. E quelle che arriveranno in futuro negli showroom saranno progettate attorno a un sistema operativo che ne gestirà sia gli aspetti più tecnici sia le interazioni con il guidatore.

“Ma già da quest’anno”, spiega a Italia Informa, Paolo Moroni, direttore Lexus division, IT & digital transformation di Toyota Motor Italia, “renderemo disponibili alcune soluzioni molto evolute sulla nuova versione della nostra ammiraglia elettrica RZ, uno dei tre modelli a batteria che debutteranno nei prossimi 12 mesi: lo steer by wire e il cambio manuale simulato, due soluzioni che danno un’idea di cosa può offrire un vero e proprio software designed vehicle”. E a proposito del record di immatricolazioni in Italia raggiunto dal brand di lusso del Gruppo Toyota nel 2024, Moroni spiega che non dipende solo dal prodotto, ma da un’offerta multi-tecnologica, “la risposta più giusta alle attuali esigenze del mercato”.

  Perché, sottolinea, “l’elettrificazione pura non è applicabile su tutti i mercati mondiali in un tempo breve: serve un ecosistema e un’infrastruttura che deve procedere di pari passo. E questo non è ovunque scontato o possibile”.

Fino a non molto tempo fa si parlava di Adas, ossia di dispositivi di assistenza al guidatore - tecnologia su cui il gruppo Toyota ha sempre investito molto - e, in prospettiva, di guida autonoma. Da qualche tempo, invece, si sta parlando si Automobile Sapiens, ossia di vetture in grado di interagire sempre di più con l’utilizzatore e con il contesto, elaborando informazioni, apprendendo e agendo autonomamente secondo modi e criteri simili a quelli dell’essere umano. Come sarà l’auto sapiens?
In realtà uno degli elementi principali di una così detta “automobile sapiens” sono proprio i dispositivi di assistenza, che oggi possono assolutamente gestire una guida autonoma del veicolo. L’approccio di Lexus e Toyota, però, per ora, è di offrirli volutamente come “assistente” al guidatore (T-mate) e non come suo sostituto. Questi sistemi ovviamente servono per la sicurezza (Adas propriamente detti) ma non solo. Per esempio, possono ottimizzare la gestione della batteria ibrida con la capacità di prevedere i percorsi o rendere più fluida e omogenea la guida, accompagnando la marcia in colonna e gestendo l’uso dello sterzo in base alle condizioni del traffico. In Lexus, peraltro, siamo particolarmente orgogliosi di essere stati precursori di questa evoluzione, dato che gli Adas equipaggiano tutta la gamma Lexus (e Toyota) fin dal 2018, in netto anticipo rispetto agli obblighi normativi.

Nella prospettiva dell’auto sapiens si sta assistendo ai primi “trapianti” di intelligenza artificiale nell’auto? Che cosa può già fare una vettura dotata di intelligenza artificiale?
Le logiche degli Adas derivano proprio da sviluppi di intelligenza artificiale. In queste applicazioni le vetture sono equipaggiate con veri e propri computer a bordo ed effettuano autonomamente percorsi con ostacoli di vario genere, adattando il proprio comportamento e le proprie reazioni anche in condizioni limite, per imparare a rispondere in modo ottimale a qualsiasi possibile situazione. Quindi l’AI è già fortemente “dentro” le nostre auto per i sistemi di sicurezza e assistenza. Abbiamo, per esempio, prototipi di vetture da corsa autonome in grado di eguagliare se non di superare i tempi sul giro dei nostri piloti professionisti, inclusi campioni del mondo. Ma ci sono anche altri sviluppi, in cui Lexus è pioniere, per consentire una totale personalizzazione del comportamento della vettura e per rendere immediata ed intuitiva l’interazione con il guidatore. Noi lo chiamiamo “makig luxury personal”, quasi come un’evoluzione futuristica dell’antico concetto di ospitalità giapponese “omotenashi” che ha da sempre ispirato le nostre auto.

Lexus, oltre ad essere il marchio premium del gruppo, è da sempre il brand con il quale Toyota introduce sul mercato le tecnologie più avanzate. A che punto è Lexus in questo percorso?
È vero che Lexus ha sempre introdotto le principali novità di prodotto e tecnologia. Cito a titolo di esempio la Lexus RX del 1997 che fu il primo SUV di lusso o la Lexus RX400h, primo SUV dotato di propulsione ibrida e trazione integrale elettronica nel 2003. Lo scorso anno abbiamo mostrato le potenzialità del veicolo elettrico del futuro con il concept LF-ZC. Lo stesso concept in versione aggiornata è stato protagonista della Milano Design Week, insieme a una installazione artistica che ne riprende la filosofia. Si tratta di una vettura interamente progettata intorno a un software di controllo, un vero e proprio sistema operativo chiamato “AreneOS”, che ne gestirà sia gli aspetti più tecnici sia tutte le interazioni con il guidatore e con eventuali applicazioni esterne. Ma, nel frattempo, già da quest’anno renderemo disponibili alcune soluzioni molto evolute sulla nuova versione della nostra ammiraglia elettrica Lexus RZ.

Toyota, pur avendo inventato le auto full hybrid ed essere stata la prima casa automobilistica al mondo, insieme al suo brand premium Lexus, a elettrificare la propria gamma, ha sempre mostrato prudenza sul phase out del motore endotermico. Qual è la strategia Lexus nella prospettiva del 2035? Fino a quando il motore endotermico avrà un futuro sotto il cofano delle Lexus?

Il Gruppo Toyota, come azienda globale, è consapevole che l’elettrificazione pura non è applicabile su tutti mercati mondiali in un tempo breve. Questo perché un’auto elettrica non necessita solo della tecnologia a bordo, ma soprattutto perché serve un ecosistema e un’infrastruttura che deve procedere di pari passo. E questo non è ovunque scontato o possibile. L’approccio multi-tecnologico è alla base della nostra strategia di sviluppo, con una visione del futuro in cui l’auto elettrica potrà avere ambiti di larga diffusione (insieme ad altre soluzioni a zero emissioni come, per esempio, l'idrogeno o i “carbon neutral fuel”) ma anche consapevoli che per ridurre le emissioni “il più possibile e il prima possibile” (cit. Akio Toyoda) oggi le soluzioni full-hybrid e plug-in hybrid sono le più adatte, fruibili e accessibili. La gamma Lexus ne è un esempio: dalla ibrida LBX fino all’elettrica RZ, passando per modelli che fanno del plug-in hybrid loro punto di forza, per esempio, la Lexus NX. In effetti, già oggi la nostra gamma è 100% elettrificata e l’obiettivo è quello di ampliare la quota di auto elettriche quanto prima, ma con i tempi che l’evoluzione dell’infrastruttura ci consentiranno.

La Lexus UX300e, lanciata nel 2021, è stata la prima elettrica del gruppo, recentemente affiancata dalla RZ, prima di tre nuove Bev che saranno lanciate nei prossimi mesi. Può darci qualche informazione in più sui modelli Lexus che arriveranno?

Già la LF-ZC, di cui abbiamo parlato, pur essendo un concept, prefigura a tutti gli effetti uno dei futuri modelli elettrici della nuova generazione. Già quest’anno, inoltre, la nostra ammiraglia elettrica Lexus RZ si rinnova con importanti novità sia nel powertrain, con nuove batterie e motori, sia con tecnologiche come lo “steer by wire” (Omg - One motion grip) e il cambio manuale simulato (Img - Interactive manual drive). Queste soluzioni danno un’idea di cosa può offrire un vero e proprio “software designed vehicle”. Inoltre, la nuova RZ non è che uno dei tre modelli a batteria Lexus che debutteranno nei prossimi 12 mesi ma su questo non posso dire altro.

RZ è il primo modello a offrire il nuovo sistema steer-by-wire. Come funziona? E quali vantaggi ha il primo sterzo non meccanico del gruppo Toyota?
Questo sistema ha lo scopo di creare una connessione perfetta tra guidatore e veicolo. Con un volante senza un collegamento meccanico vero e proprio, inoltre, di forma quasi rettangolare e privo delle sezioni superiore e inferiore, rivoluziona il tradizionale cockpit e aiuta a mantenere l’attenzione del guidatore sulla strada oltre a dare più spazio per le gambe. Il sistema ha un angolo di sterzata di poco più di mezzo giro da un estremo all’altro, assicurando un controllo preciso senza mai staccare le mani dal volante. Infatti, il comportamento varia in base alla velocità. La manovrabilità alle basse velocità è semplicissima ma è anche garantita agilità su strade tortuose e un’elevata stabilità nei tragitti autostradali.

L’Interactive manual drive è un sistema che simula il cambio manuale (al volante). Come funziona? E perché avete adottato questo sistema su un’auto con motore elettrico, che per definizione non ha bisogno del cambio?
Il sistema simula un cambio virtuale a otto marce. Lo scopo è offrire al guidatore un’interazione diretta con il veicolo, permettendo di controllare la potenza come se si stesse utilizzando un vero cambio manuale. Per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, su RZ sono riprodotti i suoni del motore e il sistema è dotato di un limitatore di giri e di un indicatore che comunica il momento esatto per il cambio marcia. Questo tipo di soluzioni consentono di preservare le sensazioni a cui siamo abituati e “affezionati” nella guida di oggi anche sulle auto elettriche.

In Italia il brand Lexus ha chiuso il 2024 con il miglior risultato di sempre in termini di immatricolazioni, con 6.090 targhe, il 61,8% in più rispetto al 2023. Un risultato ottenuto, tra l’altro, in un mercato che è leggermente calato nel suo complesso. Solo merito del successo della crossover LBX? E che cosa vi aspettate nel 2025?
Il risultato del 2024 ci rende ovviamente molto orgogliosi, ma non dipende da un solo prodotto. È invece l’evidenza che l’offerta multi-tecnologica già citata è la risposta più giusta alle attuali esigenze del mercato. Ovviamente LBX ha fatto un grande lavoro, in un segmento molto importante (il B-SUV premium) nel quale non eravamo presenti. Questo ci ha portato il 70% di clienti di conquista, cioè che non erano mai saliti sul nostro brand e che in LBX hanno potuto trovare una vettura compatta ma senza compromessi in termini di “premiumness”. Ma al risultato ha contribuito anche una ottima performance di Lexus NX, un vero pilastro della nostra gamma, disponibile sia in versione full-hybrid sia plug-in. Quest’ultima particolarmente apprezzata, dato che nel 2024 il 53% dei nostri clienti l’ha scelta proprio con questa motorizzazione. Una dimostrazione che i tempi sono maturi per questa tecnologia nella quale crediamo molto. Infatti, un plug-in Lexus è un vero e proprio full-hybrid con batteria di dimensioni estese (in grado di garantire fino a quasi cento chilometri di percorrenza elettrica in città) ma che, esaurita la carica esterna, continua a funzionare con la massima efficienza tipica della nostra piattaforma ibrida. Inoltre, per avvicinare il più possibile i nostri clienti a questa tecnologia, abbiamo attivato una strategia di prezzo che equipara il costo della rata mensile di Lexus NX plug-in hybrid alla corrispondente versione full-hybrid, se noleggiata con il nostro servizio captive Kinto One.

Tags: toyot
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