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Toscana laboratorio riformista: tra campi larghi e scintille civiche

- di: Vittorio Massi
 
Toscana laboratorio riformista: tra campi larghi e scintille civiche

Programmi condivisi e spaccature inattese: ecco la svolta politica che accende l’autunno toscano.

(Foto: il presidente ricandidato della Regione Toscana, Eugenio Giani).

Toscana, una primavera politica in anticipo

Il Pd e il Movimento 5 Stelle hanno avviato un confronto serrato sui programmi in vista delle Regionali toscane, una partita cruciale che ruota attorno a sanità pubblica, tutela ambientale, diritti civili, casa, lavoro dignitoso e transizione ecologica, oltre alla gestione democratica dell’acqua. Tutto, però, sotto l’ombrello strategico indicato dal Pd regionale: fare della Toscana un autentico “laboratorio nazionale” del centrosinistra, con l’ambiziosa missione di sfidare il governo nazionale di Giorgia Meloni.

La lista unica dei riformisti: il colpo di scena di Bonifazi

Francesco Bonifazi, senatore e commissario di Italia Viva in Toscana, ha alzato la posta: “I riformisti per Giani correranno in una sola lista”, ha dichiarato, avvertendo che se il Pd insistesse su altre formule, Italia Viva potrebbe correre da sola con il proprio simbolo. Una mossa netta e audace, che ha acceso reazioni immediate nel fronte riformista.

Avanti con Giani: contrattacco civile

I gruppi di Avanti con Giani — Alleanza tra Azione, +Europa, PSI e PRI — hanno replicato con fermezza: “Sbagliate nel metodo e nel contenuto”, hanno commentato, sottolineando di sentirsi esclusi dalla definizione unilaterale di una lista unica riformista e rigettando qualsiasi accordo preordinato al solo scopo di superare il quorum o garantire l’elezione. L’obiettivo dichiarato resta quello di costituire una alternativa credibile, moderata e autonoma dentro il centrosinistra.

Giani al centro, strategia in movimento

Il presidente uscente Eugenio Giani, impegnato nel confronto con Elly Schlein sul programma, ha espresso la preferenza per una “lista del presidente”: una formazione legata alla sua leadership, distinta dai riformisti moderati. L’idea è rafforzare il proprio profilo politico e amministrativo, separandolo da un cartello più ampio ma meno omogeneo. Il mosaico elettorale che si profila includerebbe almeno: una lista Pd, una M5S, una ecologista/verdi/sinistra e una lista riformista pro-Giani.

La toscana accende l’autunno politico

La frattura aperta merita attenzione: se il Pd punta a un’alleanza coesa sotto un programma progressista, la proposta di Bonifazi alimenta tensioni nel campo moderato. Avanti con Giani non intende confinare il proprio riformismo nei confini stabiliti dai renziani. Giani, dal canto suo, calibra le mosse tra la centralità del proprio ruolo e lo spazio da concedere alle componenti moderate, in un equilibrio complesso ma strategico.

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