Terremoto sconvolge la Turchia e la Siria: già centinaia di morti
- di: Redazione
Cresce con il passare delle ore il bilancio dello spaventoso terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. Al momento, secondo le notizie che vengono fornite da più fonte, i morti sarebbero già oltre ottocento, ma il fatto che le operazioni di soccorso proseguono con enormi difficoltà, visto anche il numero degli edifici crollati, potrebbero essere molti di più. I feriti potrebbero essere nell'ordine di molte migliaia. Almeno 386 persone, secondo quanto riferito dalla televisione di Stato, sono morte in Siria, di cui 239 per lo più nelle regioni di Aleppo, Hama, Latakia e Tartus. Da parte sua il gruppo "White Helmets", ufficialmente noto come Syria Civil Defence, ha riferito di almeno 147 morti nelle aree controllate dall'opposizione della Siria nordoccidentale. Altre centinaia di persone sono rimaste ferite in Siria a seguito del terremoto, con 648 feriti ad Aleppo, Hama, Latakia e Tartus. In Turchia, almeno 284 persone sono morte e più di 2.323 sono rimaste ferite, secondo quanto detto dal vicepresidente Fuat Oktay.
Terremoto sconvolge la Turchia e la Siria: già centinaia di morti
La Turchia ha dichiarato lo stato di emergenza, chiedendo di non utilizzare i telefoni cellulari per non sovraccaricare il servizio ostacolando il coordinamento dei soccorritori. Il terremoto è stato avvertito da milioni di persone in Turchia, Siria, Libano, Cipro e Israele. Nelle regioni meridionali d' Italia era stato dichiarato un allerta tsunami, poi revocato. I servizi ferroviari sulle ferrovie vicino alla costa delle regioni meridionali sono stati interrotti per circa un'ora lunedì mattina, per misura precauzionale, ma poi hanno ripreso. In Turchia numerose case, molte di sette o otto piani, sono diventate cumuli di macerie su cui le squadre di emergenza e gli stessi residenti lavorano per rimuovere le macerie. Il lavoro si svolge in condizioni meteorologiche molto difficili, in quanto per forti piogge e venti che hanno costretto alla cancellazione dei voli. Nella zona del terremoto le temperature non superano i 5 gradi e città come Malatya, dove ci sono più di cento edifici distrutti, sono ricoperte di neve. ''La nostra priorità è arrivare alle persone intrappolate sotto gli edifici crollati e trasferirle negli ospedali", ha detto il ministro dell'Interno turco, Suleyman Soylu, che ha annunciato la dichiarazione del massimo livello di allarme. Anche le Forze Armate della zona sono state poste in stato di allerta per intervenire a quanto necessario. "Stiamo ricevendo notifiche da molte località, le nostre squadre di soccorso sono state inviate nell'area, si stanno preparando e inviando aerei cargo", ha aggiunto il ministro. Ankara ha lanciato una richiesta di aiuti internazionali e diversi governi hanno già risposto: il presidente Usa Joe Biden ha messo a disposizione della Turchia gli aiuti dell'agenzia Usaid e il vicino Azerbaigian ha già inviato 370 persone della protezione civile.
L'epicentro del sisma, durato circa 30 secondi intorno alle 4:17 ora locale, è stato nella provincia di Kahramanmaras, circa 600 chilometri a sud-est della capitale turca Ankara, nell'area in cui la placca tettonica anatolica entra in contatto con la placca araba. Si è verificato a una profondità di sette chilometri e, secondo l'Osservatorio Kandilli dell'Università del Bosforo (Istanbul), era di magnitudo 7,4, che è stata portata a 7,8 dall'USGS. Si tratta del terremoto più violento da quello che, nel 1999, scosse la costa del Mar di Marmara e Istanbul, con un bilancio di 17.000 morti. Dopo il primo movimento tellurico ci sono state più di 50 scosse di assestamento, alcune fino a 6,6 magnitudo, e l'Osservatorio Kandilli avverte che possono durare anche un anno.