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Tarquinia e il teatro della memoria: con “Ascoltare oltre il silenzio” il dramma delle Foibe arriva in scena

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Tarquinia e il teatro della memoria: con “Ascoltare oltre il silenzio” il dramma delle Foibe arriva in scena

Luci soffuse, il mormorio del pubblico che si affievolisce, il sipario che si apre. È iniziata così la rappresentazione di Ascoltare oltre il silenzio al Teatro Rossella Falk di Tarquinia, dove ieri sera si è tenuta la prima di uno spettacolo che è molto più di una pièce teatrale: è un atto di memoria, un viaggio nelle pieghe più dolorose della storia italiana.

Tarquinia tratta il dramma delle Foibe con “Ascoltare oltre il silenzio”

La sala era gremita, segno di un interesse che va oltre la curiosità per un evento culturale. Il Giorno del Ricordo, istituito per commemorare le vittime delle Foibe e l’esodo giuliano-dalmata, è un appuntamento che porta con sé emozioni forti, divisioni mai del tutto sopite e una storia a lungo taciuta. E il teatro, con la sua capacità di far rivivere il passato attraverso il racconto, si è rivelato il mezzo perfetto per affrontare queste tematiche con profondità e umanità.

Un luogo che custodisce e racconta la storia
Non è un caso che questo spettacolo sia andato in scena nel Teatro Rossella Falk, un gioiello architettonico che racchiude in sé la stratificazione del tempo. Un tempo, qui sorgeva la chiesa quattrocentesca di San Marco, poi trasformata in cinema e infine, dopo un meticoloso restauro, in un teatro moderno senza tradire le sue radici storiche.

L’intervento architettonico ha mantenuto la struttura originaria, trasformando la navata unica e l’abside in uno spazio scenico dall’acustica impeccabile, arricchito da elementi decorativi ispirati all’arte etrusca. Il nome del teatro, dedicato alla grande attrice Rossella Falk, cittadina di Tarquinia e volto iconico della scena italiana, rappresenta il ponte perfetto tra tradizione e innovazione. E proprio in questo scenario suggestivo ha preso vita la narrazione di Ascoltare oltre il silenzio.

Una storia tra verità e tormenti personali
La trama dello spettacolo, scritto e diretto da Annibale Izzo e messo in scena dalla Compagnia Teatro Popolare di Tarquinia APS, non è una semplice cronaca degli eventi storici. Izzo sceglie un approccio più intimo, portando in scena un professore, un uomo ossessionato dalla ricerca della verità sulle Foibe. La sua indagine storica, che all’inizio appare come una missione accademica, si trasforma ben presto in un viaggio interiore, capace di mettere in crisi ogni certezza e persino i rapporti più profondi della sua vita.

La narrazione è costruita con un ritmo che alterna momenti di tensione a passaggi più leggeri, lasciando spazio a riflessioni che si insinuano nello spettatore. Perché il tema centrale non è solo la tragedia storica, ma il peso della memoria, il modo in cui il passato continua a vivere nel presente e a plasmare il futuro.

Gli attori in scena hanno dato corpo e voce a un racconto denso di significato, in cui le parole risuonano come un monito: quanto sappiamo davvero di quegli eventi? Quanto abbiamo scelto di ignorare? E soprattutto, quanto di quella storia vive ancora nelle persone, nelle famiglie, nei luoghi da cui gli esuli furono costretti a fuggire?

Un evento pensato per le nuove generazioni
Non si tratta solo di uno spettacolo teatrale, ma di un’iniziativa pensata per sensibilizzare le nuove generazioni. La memoria non è solo un esercizio intellettuale, ma un atto di responsabilità, e il teatro, con la sua capacità di coinvolgere emotivamente, si rivela uno strumento potentissimo per trasmettere il passato a chi non lo ha vissuto.

Per questo motivo, l’ingresso è stato reso gratuito per le scuole e i centri anziani, in un incontro tra chi ha vissuto quelle vicende e chi ha il compito di tramandarle. Un dialogo tra generazioni che va oltre le pagine dei libri di storia e si fa esperienza viva, con la possibilità di ascoltare, comprendere, discutere.

Ultima occasione per assistere allo spettacolo
Dopo il grande successo della prima serata, lo spettacolo verrà replicato per permettere a un numero ancora maggiore di persone di assistere a questa rappresentazione unica. Un’occasione per fermarsi e riflettere, per concedersi il tempo di ascoltare una storia che merita di essere conosciuta.

Nel buio della sala, quando l’ultima battuta viene pronunciata e il sipario si chiude, resta un silenzio carico di significato. Un silenzio che non è più vuoto, ma pieno di domande, di emozioni, di consapevolezza. Perché il teatro non è solo intrattenimento: è uno specchio che riflette ciò che siamo stati e ciò che potremmo diventare.

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